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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Dietro minaccia della “macumba” costringe una giovane a farsi versare un patrimonio: maga alla sbarra

La cartomante è stata rinviata a giudizio dal gup D'Andria ed ora dovrà rispondere dell'accusa di truffa. Tutta la vicenda

E’ stata rinviata a giudizio questa mattina dal gup Valerio D’Andria, una sedicente maga proprietaria di uno studio di cartomanzia a Perugia, che ora dovrà rispondere del reato di truffa con l’aggravante di aver procurato un danno patrimoniale di rilevante entità (circa 80mila euro) ad una giovane residente fuori regione, oggi parte civile con l’avvocato Vincenzo Bochicchio. 

Tutto ha inizio un paio di anni fa, quando la giovane, attraverso un sito internet, viene a conoscenza dello studio di cartomanzia dell’imputata e si rivolge a lei per chiedere qualche aiuto di natura sentimentale. Sarebbe stata la stessa maga, secondo l’accusa, a convincerla ad effettuare numerose chiamate sulle sue utenze telefoniche per le “consulenze”. La giovane cliente, che in quel periodo soffriva di alcuni disturbi di depressione, si era appellata alla maga per risolvere i suoi problemi con l’ex fidanzato, convinta di poter cercare una risposta, o un po’ di conforto, alla sua fragile condizione esistenziale, senza rendersi conto di essere vittima di un raggiro.

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Secondo le carte della procura, la maga avrebbe indotto la ragazza- all’epoca dei fatti poco più che ventenne- a farsi versare cospicue somme di denaro al fine di togliere la macumba alla coppia, richiedendo e sollecitando l’effettuazione dei pagamenti affermando che "il mago avrebbe potuto mandarle momenti di ira o di felicità e nei quali avrebbe potuto anche suicidarsi e che loro potevano comandare la sua testa, la sua vita, il suo destino". Dietro il peso e la minaccia di queste parole, la ragazza inizia a versare tramite bonifico bancario e ricariche sulla carta di credito, somme importanti, tanto da arrivare a sborsare alla fine un patrimonio di 80mila euro. La ragazza, titolare di una piccola società, a causa di quei pagamenti alla maga si sarebbe ridotta sul lastrico, fino al fallimento della sua attività lavorativa. Fu la stessa vittima a denunciare tutto alle forze dell'ordine dopo essersi ripresa da un lungo periodo di malessere ed aver realizzato quanto le era accaduto in circa due anni. Per l'imputata-difesa dall'avvocato Alessandro Di Baia- il processo inizierà il prossimo settembre. 

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