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Cronaca

Perugia in lutto, il maestro Renato è morto: addio a un musicista eclettico e amatissimo

Venuto al mondo nel secolo breve (classe 1924), è brillantemente entrato nel terzo millennio col suo enorme bagaglio di cultura e umanità

È mancato stamattina Renato Sabatini, un grande perugino, un giovane 93enne, una delle più belle figure di musicisti, nati e cresciuti nella Vetusta. Venuto al mondo nel secolo breve (classe 1924), è brillantemente entrato nel terzo millennio col suo enorme bagaglio di cultura e umanità. Lo intervistai recentemente a proposito del  ritorno sugli scaffali col suo volume “Musica in Umbria”, nato all’insegna del motto “Ricordare è come rivivere”. E di ricordi Sabatini ne ha a bizzeffe: tanto da aver riempito le 1068 pagine del ponderoso volume, uscito per i tipi di Morlacchi.

I protagonisti della “Musica in Umbria”, a far capo dal tardo Medioevo fino ai nostri giorni, vengono così restituiti attraverso l’occhio di un Maestro che, in virtù dei suoi oltre ottant’anni di attività, ha con loro intessuto rapporti significativi e fecondi. RenatoSabatini cominciò, come “puer” cantore, all’oratorio dei Salesiani di Porta Sant’Angelo, nella chiesa di S. Agostino di piazza Lupattelli e in cattedrale. Ma poi passò alle chiese romane, sotto direttori come i monsignori musicisti Casimiri, Magnoni, Refice e Pietro Squartini.

Sotto le bombe del secondo conflitto mondiale, fu tenore con Aldo Zeetti, diplomandosi all’istituto Musicale Morlacchi e perfezionandosi a Roma. Fu voce solista, ma anche studioso del canto didattico ed esperto  paleografo musicale. Per la musica sacra, fu allievo di Clemente Terni, mentre per quella da camera seguì l’alto magistero di Tullio Macoggi.

Ha cantato in tanti teatri e in tanti ruoli ma, negli ultimi anni, si è dedicato, quasi esclusivamente, all’insegnamento del canto, alla direzione di coro e alla musicologia. Ha creato e diretto i cori “Cantori di Perugia” (oltre 1400 concerti) e il Coro da Camera dell’Università per Stranieri (450 concerti). Ultimamente aveva diretto “Musique Sacrée”, complesso cameristico di 13 elementi. Per un insieme di oltre 4000 concerti a punteggiare il suo lungo percorso artistico.

Non si contano i premi ottenuti: a far capo dal San Valentino d’Oro. Sabatini è stato cavaliere della Repubblica Italiana, Accademico d’onore dell’Aba. Ha curato trasmissioni televisive e ha collaborato con giornali e riviste. Ha scritto tantissimo, soprattutto sui canti popolari. Ha collaborato con la Sagra Musicale Umbra. Ha pubblicato monografie su grandi autori. Alla sua bell’età, aveva in cantiere saggi su Giuseppe Verdi, Francesco Morlacchi, Alessandro Casagrande. Renato Sabatini, deceduto a 93 anni: aveva nel cassetto più progetti che bilanci. Ciao, Renato!

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