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Cronaca

Lumini e crisantemi davanti all'Agenzia delle entrate per la crisi economica e i suicidi, processato

L'uomo aveva lasciato fiori e luci nel corso di una manifestazione di protesta per l'inerzia della politica e le cartelle esattoriali. Il processo inserito tra quelli prescritti

Due lumini da morto e un vaso con dei crisantemi valgono una denuncia per minacce aggravate. Forse perché furono lasciati davanti alla porta della Agenzia delle entrate di Perugia.

È quanto toccato ad un militante politico perugino, difeso dall’avvocato Carlo Bizzarri, che aveva lasciato fiori e lumini davanti all’Agenzia delle entrate al culmine di una manifestazione per richiamare l’attenzione sulla grave crisi economica che attanagliava (e ancora adesso) imprenditori e famiglie.

In quei mesi di grave difficoltà si registravano suicidi di imprenditori quasi ogni giorno, nell’immobilità più totale della politica. Dall’altra le cartelle esattoriali giungevano nelle case con richieste di denaro per tasse e balzelli non pagati o errori nella compilazione della dichiarazione dei redditi.

Il gesto dell’uomo non era passato inosservato, soprattutto all’occhio degli agenti della Digos che vigilavano sulla manifestazione e alle telecamere di sorveglianza della zona.

L’uomo è finito sotto processo, ma la giustizia ha impiegato così tanto tempo per portare il tutto in tribunale che il fascicolo è finito nel “limbo” del protocollo numero 5, dove i processi sono destinati a consumarsi per inedia, come il conte Ugolino nella torre in cui era prigioniero.

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