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Cronaca

L'INTERVISTA Il 18 luglio di 23 anni fa cambiò la vita del grande Luca Panichi: "L'incidente, la carrozzina e le sfide"

Ventitré anni fa stava correndo una cronoscalata. Era prossimo al salto nei professionisti. Aveva corso contro Pantani e Simoni. Poi tutto è cambiato dopo quel volo e la caduta drammatica sull'asfalto

Il 18 luglio di 23 anni fa Luca Panichi stava effettuando una cronoscalata. Nel '92 e nel '93 aveva corso il giro d'italia dei dilettanti insieme a due futuri campionissimi: Marco Pantani e Gilberto Simoni. Il 18 luglio di 23 anni fa il passista-scalatore Panichi si sta giocando le carte per entrare nel giro dei professionisti come accadrà per molti dei suoi compagni appena un anno dopo. Tra pochi metri dovrà rallentare un po' l'andatura perchè c'è una curva pericolosa. Rallenta, entra in curva e... subito dopo la sua vita cambia per sempre. Un'auto è entrata nel percorso e lo prende in pieno. Vola per diversi metri e poi sbatte a terra in maniera violenta.

E' iniziata così l'altra vita di Luca Panichi, oggi manager nel settore dell'energia alternativa, consulente politico per le attività sportive e la disabilità, disabile ma campione nella vita quotidiana e nello sport. Il 18 luglio di 23 anni fa Luca Panichi non perdeva qualcosa ma acaquisiva altre due gambe d'acciaio, le ruote di della carrozzina che lo porterà in cima sugli arrivi in salita del Giro d'Italia. Il passista scalatore è sempre rimasto in attività: ma è cambiato il modo di pedalare (con le mani) e il motivo di quella rabbiosa voglia di scalare (dimostrare a tutti che le difficoltà, anche quotidiane, possono essere affrontate).

 "Onestamente da subito ho pensato che la cosa più importante era quella di essere ancora vivo. Comunque sarebbe andata, ero vivo. Poi con il passare dei giorni ho riflettuto su quello che mi aspettava e quello che avrei potuto fare. Diciamo che la forza mentale dello scalatore era rimasta anche dopo l'incidente. E' stato comunque un percorso lungo nove mesi prima di acquisire la mentalità di oggi e iniziare a fissare i primi obiettivi".

VIDEO La nuova impresa di Luca Panichi: sfida alla cima "Pantani", la scalata
VIDEO La nuova impresa di Luca Panichi: sfida alla cima "Pantani", la scalata


 

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Essere vivo, dopo quell'impatto, era già qualcosa di miracoloso. Ma è vero che per le fratture hai rischiato di perdere anche l'uso delle mani? "C'era una "pressione" che poteva portare in prospettiva ad una diminuzione della funzionalità delle mani. E sarebbe stato un problema poi portare avanti quegli obiettivi che stavo lentamente fissando nella mia mente. Per fortuna in Germania l'operazione - molto rischiosa - è riuscita. Ricordo che appena sveglio ho provato a muovere le mani. Ho sorriso: si muovevano. Poi ero talmente stanco che ho deciso di riposarmi il più possibile. Anche perchè sapevo che a breve sarebbe cominciato un lungo periodo di fisioterapia".

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