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Cronaca

Omicidio Presta, "sospeso" l'avvocato del killer: tutta colpa del dna sul figlio minore della coppia

Il difensore dell'assassino reo confesso, Rosi, è accusato di "favoreggiamento personale". Il provvedimento firmato dal magistrato Lidia Brutti

Sospeso per 4 mesi dalla professione. Sospeso per via di quell'esame del Dna - per accertare o meno la partenità - che aveva scatenato il pandemonio all'interno del caso dell'omicidio di Raffaella Presta. Luca Maori - come riporta in esclusiva la Nazione a firma di Erika Pontini -, avvocato tra i più conosciuti e apprezzati del Foro di Perugia, si trova in questa situazione difficile dopo la decisione presa dal giudice per l'indagini preliminari, Lidia Brutti, che ha emesso questo provvedimento di interdizioni fino alla fine delle indagini preliminari sull'omicidio. 

Il difensore dell'assassino reo confesso, Rosi, è accusato di "favoreggiamento personale" perchè ha effettuato l'esame del Dna (sul figlioletto della coppia di 6 anni) senza il consenso del magistrato ma solo del padre che era ed è in una posizione di "conflitto di interesse" e non poteva autorizzare l'esame (come ribadito anche dal Tribunale del Riesame). Inoltre si contesta che sia stato fatto prima dell'interrogatorio di garanzia di Rosi "per favorire la posizione preocessuale dell'indagato". 

L'obiettivo del penalista Maori era quello di dimostrare che fu un omicidio di impeto innescato da una frase considerata provocatoria della vittima. Il tutto per evitare la contestazioni delle aggravanti. In ballo c'è il rischio di una condanna all'egastolo a carico del reo-confesso Rosi. L'esame del Dna è stato fatto prelevando del materiale genetico da un bicchiere dove aveva bevuto il bambino e attraverso un tampone impregnato di saliva del padre. 

Per i magistrati la perizia era stata già considerata non fondamentale per "fare chiarezza su aspetti centrali della vicenda". La difesa di Maori è curata direttamente dal collega Francesco Falcinelli. 

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