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Cronaca Assisi

Un sorriso, le manette per "prendere i cattivi" e i lampeggianti, così Lorenzo è diventato amico della Polizia

Il ragazzo, affetto dalla sindrome dello spettro autistico, si nascondeva quando vedeva le forze dell'ordine, grazie a due agenti del Commissariato di Assisi ha vinto la paura

Lorenzo ha paura delle forze dell’ordine. Ogni volta che ne vede una si nasconde: teme che lo arrestino.

Lorenzo è un ragazzo di 16 anni, affetto dalla sindrome dello spettro autistico. Una diagnosi arrivata preso, quando ancora andava all’asilo, ma grazie ai genitori, agli insegnanti, ai terapisti, ai compagni, al Comune di Bastia Umbra e all’associazione nazionale genitori soggetti autistici partecipa attivamente alla vita sociale e scolastica con grande entusiasmo. C’è solo questa paura delle divise a frenarlo.

Almeno fino all’incontro con Stefano e Laura, due agenti del Commissariato di Assisi. È stato Gabriele, il papà di Lorenzo ad avvicinarli, un giorno, mentre erano di pattuglia. Ai due poliziotti ha raccontato delle paure del figlio, di quel terrore che lo arrestino.

I due agenti ascoltano e poi propongono a Gabriele di andare a casa, tutti insieme, per poter parlare con Lorenzo.

Alla vista dell’auto di servizio della Polizia Lorenzo si allarma, ma pian piano si avvicina ai due poliziotti che gli sorridono e lo invitano ad avvicinarsi. Lorenzo si fa avanti, guardingo, ma molto più rilassato, guarda dentro la vettura, entra nell’abitacolo, accende il lampeggiante e poi tocca anche le manette. Gli agenti gli spiegano che quelle servono per prendere i “cattivi”, non lui. Le forze dell’ordine sono amiche delle brave persone, come Lorenzo. Stefano e Laura, gli hanno spiegato che il lavoro dei poliziotti è quello di occuparsi della sicurezza di tutti i cittadini e dei ragazzi come lui. Con queste parole di Stefano e Laura conquistano la fiducia di Lorenzo, che adesso non si nasconde più quando incontra per strada le forze dell’ordine, se sente una sirena o vede una volante non si allarma più.

Le soprese non sono finite per Lorenzo, perché i due agenti sono tornati a casa sua qualche giorno dopo per regalargli un cappellino e uno zaino della Polizia di Stato. Da quel giorno Lorenzo non ha più smesso di indossarlo, da orgoglioso amico della Polizia di Stato.

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