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Cronaca

Arrestato e processato per la lite con la sorella, ma non era stato lui a ferire la donna

L'uomo era accusato di lesioni personali per aver colpito la parente con delle schegge di vetro, ma lei era caduta da sola: assolto

La cena fra parenti e amici era degenerata in lite furiosa tra fratello e sorella, con tanto di intervento della Polizia di Stato e l’arresto dell’uomo con l’accusa di lesioni personali e una lunga serie di aggravanti per l’uso di strumenti atti ad offendere e per aver colpito una parente.

La lite era avvenuta a metà giugno di quest’anno. Secondo la ricostruzione al termine di una cena con un elevato consumo di alcol, marito e moglie avevano iniziato a litigare, poi era intervenuto il fratello della donna, parteggiando per il cognato.

L’uomo, un cittadino ecuadoregno di 26 anni, difeso dall’avvocato Diego Florio, secondo l’accusa aveva aggredito la donna, offendendola e insultandola, per poi colpirla con pugni e calci. Nella lotta, inoltre, l’uomo era accusato di aver rotto il vetro di una porta e di aver gettato a terra la sorella, proprio sui frammenti di vetro. In tutto questo il marito della donna non era intervenuto, ma era andato a dormire, anche per effetto dell'alcol ingerito.

La donna era riuscita a scappare e chiudersi in bagno, da lì aveva chiamato la Polizia. Gli uomini della Squadra Volante soccorrevano la vittima e la consegnavano al 118, con ferite da taglio alla “regione antitoracica sinistra e al polso sinistro”. Il fratello, invece, veniva rintracciato al Pronto soccorso dove si era recato per medicare le ferite riportate nella lite. E lì veniva arrestato per lesioni personali aggravate, con l'emanazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e il Prefetto gli aveva intimato di non tornare nel comune di Perugia per 3 anni.

Ieri davanti al giudice, l’uomo è stato assolto in quanto il fatto non sussiste, essendo stato provato che la donna si era ferita da sola, cadendo sui vetri della porta che era andata in frantumi accidentalmente nel corso della lite. Con l’assoluzione decadono anche i provvedimenti amministrativi.

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