rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Liste d'attesa: la Regione vara il nuovo piano per rimuovere le criticità ed entro 6 mesi tornare ai numeri pre Covid

Recuperate già 200mila prestazioni e visite specialistiche arretrate, ne rimangono 80mila da effettuare oltre al numero quotidiano di nuove prestazioni

Liste d'attesa, la Regione vara il nuovo piano per rimuovere le criticità ed entro 6 mesi tornare ai numeri e alle disponibilità ante Covid (e sarebbe già un successo in quanto è impossibile abbattere a zero le liste, in quanto la richiesta è sempre più alta della disponibilità e dei tempi necessari ad eseguirle). E si torna a parlare anche di appropriatezza della prescrizione per evitare esami inutili o anche dannosi per i pazienti se ripetuti troppo ravvicinati.

A Palazzo Donini la presidente Donatella Tesei, l'assessore Luca Coletto e il direttore generale Massimo Braganti hanno tenuto subito a precisare che la sanità pubblica, al di là del dibattito politico, è fondamentale per i cittadini e sulle liste d'attesa i le persone hanno bisogno di risposte.

L'assessore Coletto ha ribadito che di abbattimento delle liste d'attesa se ne parlava già nel 2018, con una delibera che rimanda ai distretti la gestione delle prescrizioni, cioè 12 distretti con ospedali e ambulatori che in alcuni casi non hanno le attrezzature e le strutture adatte. Un invito, neanche tanto velato, a superare i campanilismi e ad accettare una certa mobilità sanitaria in una regione dove le distanze non sono eccessive: è impensabile creare un ospedale completo in ogni città umbra: se mi fanno la visita a 40 chilometri il giorno dopo si può fare, visite sabato e domenica, si può fare

I problemi per le liste d'attesa si sono amplificati con il Covid, con le prestazioni che sono state bloccate o sospese dai protocolli e dalle circolari ministeriali collegate al Covid, tranne che le patologie oncologiche.

Il direttore Massimo Braganti ha precisato che nel 2020 la diminuzione delle prestazioni erogate è in linea con quanto avvenuto nel territorio nazionale, ma comunque con cifre basse per l'Umbria, tranne l'unico settore veramente in difficoltà che è quello legato ai trapianti.

Tra lockdown e sospensioni c'erano 280mila prestazioni da effettuare, adesso ne restano 80mila. A giugno e luglio e agosto le prestazioni hanno superato il numero di quelle effettuate negli anni precedenti. Appena la pandemia si è attenuata la sanità ha ripreso a correre. Il tracollo delle prestazioni è avvenuto a marzo del 2020, mentre a luglio è iniziata la rimodulazione e il recupero.

Anche la vaccinazione, che dalla Regione consigliano di proseguire, sottrae personale e riduzione delle disponibilità di prestazioni, i cui tempi sono più lunghi anche per via della sanificazione.

Quanto alle azioni immediate si partirà con l'attivazione di un tavolo regionale tra tutti i soggetti interessati per fare rete meglio, aumentare l'offerta delle prestazioni con l'apertura serale, prefestiva e festiva, rimodulazione delle strutture convenzionate, che non significa privatizzare la sanità pubblica.

I numeri: 43mila prestazioni da erogare nel quadrimestre 2022 che impongono la riduzione dei tempi di esecuzione, prenotazione obbligatoria dello specialista di ulteriori esami e visite di controllo, senza rimandare ai Cup, integrazione Ospedale-Asl, cancellazione dai percorsi di tutela per gli utenti che rifiutano l'appuntamento proposto: 14mila sono quelli che hanno rinunciato all'appuntamento, alcuni sono andati dal privato, altri con doppia prenotazione senza cancellare la prima.

Per quanto riguarda i programmi di screening si registra una flessione, molto inferiore al livello nazionale, ma l'attività non si è mai fermata. Novità per questo settore sarà l'obbligo per lo specialista di non lasciar andare via il paziente senza aver fissato la visita di controllo successiva. Così facendo si eliminano ritorno dal medico curante, fissazione visita, precisazione del controllo e aggravio del sistema.

La presidente Tesei ha voluto rimarcare la necessità di  fare chiarezza sulla situazione e sulle cause che hanno provocato i ritardi nelle liste d'attesa. E nonostante il Covid e le sospensione, la sanità pubblica non si è mai fermata.

"Ci troviamo di fronte alla necessità di fare sistema, di dialogare e coordinarsi meglio tra ospedali, Asl e distretti. La rete sanitaria deve rispondere più velocemente alle necessità dei cittadini - ha detto Tesei - Il piano sanitario preadottato va in questa direzione. La nostra regione ha una popolazione anziana con incidenza di malattie croniche, stiamo studiando un percorso stabilito sin dalla presa in carico,evitando duplicazioni di prestazioni, mancate prenotazioni e miglioramento dell'erogazione sanitaria. Questo significa meno ritardi e velocità nella erogazione delle prestazioni".

Quanto ad eventuali estrizioni per i non vaccinati, la presidente ha ribadito che a livello nazionale non c'è alcuna decisione e che al momento la vaccinazione e la responsabilità personale sono le migliori armi contro la pandemia per proteggere la collettività.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Liste d'attesa: la Regione vara il nuovo piano per rimuovere le criticità ed entro 6 mesi tornare ai numeri pre Covid

PerugiaToday è in caricamento