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Cronaca

Beccato due volte con la droga e una a cacciare di frodo, negato il rinnovo della licenza di caccia

Il cacciatore perde anche il ricorso davanti al Tribunale amministrativo: "Scarsa affidabilità per il possesso e l'uso delle armi"

Si reca in Questura per presentare il rinnovo della licenza di caccia, ma omette di dire che è stato segnalato due volte per detenzione di sostanze stupefacenti ad uso personale dai Carabinieri di Terni da quelli di Narni.

Nel corso del procedimento amministrativo avviato dalla Questura di Terni, emergeva anche che l’uomo era stato scoperto dai Carabinieri forestali, “sprovvisto di valida licenza di porto d’armi, esercitava l’attività venatoria e si avvaleva di un richiamo acustico illegale”. Da qui veniva disposto il rigetto dell’istanza di rinnovo del permesso di caccia.

L’uomo si rivolge, quindi, al Tribunale amministrativo contestando la mancanza del “requisito della buona condotta e che lo stesso non dia affidamento di non abusare delle armi” a causa dei precedenti di polizia, che non hanno portato ad alcun esito in tribunale. Quando all’uso di richiami illegali, non c’è alcun verbale.

I giudici amministrativi hanno ritenuto che l’affidabilità del titolare di porto d’armi non si basa “né su un giudizio di pericolosità sociale del soggetto né su un comprovato abuso nell'utilizzo delle armi”, ma che basta aver violato la legge per essere esclusi dall’autorizzazione a possedere ed usare armi da fuoco. Per questo ha rigettato il ricorso dell’uomo e dato ragione alla Questura.

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