Da una collezione di quadri e libri (rubati) di un perugino, salta fuori un volume storico sparito dalla Croazia 30 anni fa
Il volume, del XVIII secolo, era stato asportato dalla Biblioteca Universitaria di Zagabria nel 1987. Restituito dal comandate del Tpc Umbria all'ambasciatore croato
Un imprenditore perugino aveva una collezione di libri e quadri, tutti rubati. I Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale dell'Umbria hanno lavorato due anni per risalire ai proprietari dei beni rubati e nei giori scorsi hanno restituito alla Croazia un libro del XVIII secolo asportato dalla Biblioteca Universitaria di Zagabria nel 1987.
Il prezioso volume è stato restituito presso la sede della Rappresentanza Diplomatica della Repubblica di Croazia in Roma, direttamente all’Ambasciatore S.E. Jasen Mesi? dal Comandante il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Perugia, Tenente Colonnello Guido Barbieri. Si tratta di un'edizione del “Dizionario geografico portatile - traduzione dall’originale inglese in francese e da questo in italiano, seconda edizione Veneta, Brouckner - Tomo Secondo, sec. XVIII”, sottratto ad opera di ignoti dalla Biblioteca Nazionale Universitaria di Zagabria.
Il tomo, la cui stampa risale al 1761 a cura di una delle più importanti tipografie venete, venne rubato assieme ad altri preziosi testi conservati presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Zagabria il 5 ottobre del 1987. A seguito del furto e con la formalizzazione della denuncia, attraverso lo scambio informativo che si realizza grazie alla cooperazione internazionale di polizia, gli elenchi relativi ai beni librari rubati sono arrivati anche in Italia e confluiti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, il più grande database esistente al mondo nel quale sono memorizzati i file relativi alle opere d’arte rubate, gestito dallo specializzato Reparto dell’Arma.
L’antico volume era stato sequestrato assieme ad altro materiale bibliografico archivistico di illecita provenienza presso la sede di un’azienda privata operante in provincia di Perugia il cui titolare, denunciato per ricettazione, dichiarò di averli acquistati sul mercato antiquario senza però riuscire a produrre alcuna documentazione a riprova della buonafede.
Gli accertamenti successivi, svolti sotto la direzione investigativa della Procura della Repubblica di Perugia, attraverso la singola verifica di ogni titolo e la comparazione delle immagini fotografiche presenti nella Banca dati hanno permesso agli investigatori di associare, in modo certo ed inequivocabile, il volume ritrovato con quello censito e oggetto di ricerca, definitivamente riconosciuto anche dalle autorità croate le quali, a riscontro della rivendicata proprietà, hanno fornito i necessari elementi identificativi dell’opera nonché la documentazione relativa alla sua sottrazione.
Così distanza di oltre trent’anni, il bene sottratto e dato per “disperso” potrà fare ritorno “a casa”.