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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Caso Narducci, il libro inchiesta di Fiorucci: misteri e domande irrisolte

"Hanno bloccato l'inchiesta con accuse risultate infondate": l'accatto del superpoliziotto Michele Giuttari nel giorno della presentazione del libro di Fiorucci. Polemiche, misteri e cronaca

 La strana morte del dottore Francesco Narducci collegato dalle Procure di Firenze e Perugia  all'inchiesta Ter sul Mostro di Firenze - senza però un riscontro attuale giuridicamente parlando - è ancora una volta al centro dei media e dell'opinione pubblica locale e nazionale. Da un punto di vista della Giustizia si attende la decisione della Corte di Cassazione dopo la richiesta di archiviazione da parte del Gip Micheli e il ricorso del Pm Giuliano Mignini; mentre per quanto riguarda la curiosità e la cronaca è uscito l'atteso libro di Alvaro Fiorucci caporedattore del Tgr di Rai Tre "48 Small - Il dottore di Perugia e il Mostro di Firenze - edizione Morlacchi Editore. Si tratta del primo libro completamente incentrato sull'indagine, sui protagonisti, testimoni, pressioni che stanno alla base del caso Narducci. Gli altri partivano da Firenze, sponda Mostro, per arrivare marginalmente anche a Perugia - su Narducci -. La presentazione è avvenuta l'11 novembre nell'ultimo giorno di Umbrialibri alla presenza di Italo Carmignani - caporedattore de il Messaggero - 

L'AUTORE - "Non c'è nulla di romanzato o di fantasia" ha spiegato Alvaro Fiorucci "Ho svolto un lavoro di cronista, mettendo in risalto anche i particolari e i retroscena che non è stato possibile in questi anni concentrare in servizi televisivi da un minuto massimo un minuto e mezzo. E i particolari sono fondamentali in questa storia difficile. Il libro ha l'obiettivo di dare gli strumenti al lettore per farsi una idea propria su Narducci, sui collegamenti con il Mostro di Firenze, sulle pressioni e sull'ipotesi dei mandanti dell'omicidio". "Nei prossimi mesi ci sarà anche un aggiornamento del libro con un capitolo che riguarderà la decisione della Corte di Cassazione se riaprire oppure no il procedimento che riguarda 20 persone accusare a vari titoli per complicità...". 
 
LA STORIA - Le ipotesi accusatorie si incentrano sull'omicidio di Francesco Narducci perchè facente parte della setta presunta dei mandanti mai provati dei delitti del Mostro di Firenze. Il suo corpo fu ripescato il 13 ottobre del 1985 dopo che era scomparso al Lago Trasimeno l'8 ottobre pochi giorni dopo l'ultimo delitto del Mostro. Testimonianze hanno sempre parlato di una lettera che Narducci avrebbe scritto di suo pugno accusandosi prima di recarsi in barca sul Trasimeno. La lettera non è stata mai ritrovata. Nel 2001 però con la riapertura del caso l'autopsia ha mostrato un corpo quasi intatto che non presentava i segni di un annegamento prolungato. Inoltre con le foto di Pietro Crocchioni sono state effettuate dei raffronti con il corpo recuperato al Trasimeno il 13 ottobre: grazie anche alla stessa pavimentazione rimasta nel tempo si sarebbe stabilità che il corpo del lago era alto 164 cm contro i 185 di Narducci, appariva stempiato mentre anche nella bara decenni dopo la chioma sarebbe stata folta. Poi ci sarebbe stata la questione del peso: nella foto sarebbe evidente che il corpo del Lago è una taglia forte mentre Narducci era una taglia 48 small (da qui il titolo del libro di Alvaro Fiorucci). Nel processo di Firenze l'accusa ha trattato la presenza, l'amicizia e il giro di prostitute dei compagni di merende e altri uomini accusati (e scagionati l'ultimo Calamandrei il farmacista di San Casciano)  in odor di mandanti e autori materiali dei delitti del Mostro di Firenze. Tutte le accuse sono state rigettate dalla famiglia Narducci e non ci sono stati al momento riscontri nelle sentenze della Magistratura. 
 
PRESENTAZIONE DEL LIBRO E ACCUSE - Il superpoliziotto Michele Giuttari che ha indagato sul Mostro di Firenze - e l'autore della condanna dei compagni di merenda - e sul Caso Narducci ha lanciato delle accuse precise su come è finita l'inchiesta perugina: "L'idea dei mandanti alla base dei compagni di Merende per i delitti del Mostro non è certo una mia invenzione né del Pm Giuliano Mignini. Nella sentenza della magistratura si chiede di indagare su questa direzione per due motivi emersi nel processo: la grande disponibilità di denari circa 900 milioni di lire di Pacciani, un contadino che proveniva da una famiglia povera e che per giunta aveva passato molti anni in carcere per l'omicidio in gioventù di un rivale in amore. Eppure aveva buoni postali - acquistati prima e dopo di un delitto - case e auto. Secondo aspetto: Lotti, uno dei compagni di Merenda, aveva parlato di persone che pagavano per gli omicidi e i feticci. Lotti era stato ritenuto credibili dato che tutto ciò che aveva detto era stato verificato". Seconda parte: "L'inchiesta Narducci è stata bloccata dopo che siamo stati accusati di abuso di potere: da Firenze hanno sequestrato il materiale dell'inchiesta che era segretato e che quindi non si poteva fare fino alla chiusura dell'indagini preliminare. Ma c'è stato anche il via libera al sequestro da parte dei vertici della Procura di Perugia. Sia Io che Mignini siamo stati prosciolti". "Il Mostro fa parte di uno di quei misteri italiani dove c'è chi ha interesse a non far scoprire la verità". Giuttari ha spiegato che il doppio cadavere è provato: "ci sono tre perizie". Un mistero che continua al di là delle sentenze.
 
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