Notte movimentata sotto le Logge di Braccio: tre ubriachi ne combinano di tutti i colori, uno si denuda

Ci si chiede come i tre ubriachi abbiano potuto raggiungere quella nicchia prescelta come dormitorio, dentro le Logge di Braccio, superando un dislivello di alcuni metri di altezza. Siamo in grado di ricostruirlo attraverso la sequenza fotografica in pagina.

Logge di Braccio, la nicchia violata da tre ubriachi

I figuri non hanno effettuato nessuna scalata, ma si sono limitati a seguire un percorso meno impervio, sebbene non innocuo. Specie considerando lo stato di alterazione etilica che rendeva probabilmente malcerto il procedere e precario l’equilibrio.

Sta di fatto che il percorso è iniziato da dietro la statua bronzea di Giulio III, scolpita da Vincenzo Danti nel 1555. La zona retrostante questo monumento è ormai notoriamente utilizzata come orinatoio: ne fa fede l’olezzo di orina che vi domina, malgrado le reiterate e quotidiane disinfezioni. Non è da escludere che i tre autori della bravata, prima di intraprendere il percorso, abbiano prudentemente svuotato la vescica, come fanno abitualmente tanti bevitori di birra.

Si sono dunque incamminati sul cordolo accessibile dagli scalini vicini al portale del duomo. Procedendo, aumenta l’altezza rispetto al piano di calpestio del livello di base delle Logge. A un certo punto il camminamento di travertino si allarga, divenendo più comodo. Addirittura si intercettano quattro scalini, il più basso dei quali disseminato di aghi dissuasori per volatili. Giunti alla fine, c’è il passaggio più delicato. Qui devono essere saliti uno sulle spalle dell’altro. I primi due si sono poi adoperati per tirare su il compare. A questo punto erano a posto e si sono stesi su quello spazio tutt’altro che angusto (come sembra guardandolo da sotto). Ma non hanno considerato di aver attirato l’attenzione di qualcuno che ha avvertito la Municipale. Poi l’identificazione e tutto il resto.