Dalla Germania a Perugia per la lavanda dei piedi: da oltre vent'anni si rinnova la tradizione

Wurzburg-Piccione, lavanda dei  piedi e ritorno. È ormai una tradizione ultraventennale che coniuga fede e amicizia, turismo e pietà popolare. Il giovedì di Pasqua, un consistente gruppo di bavaresi arriva coi pulmini a Cagli. Da lì a piedi fino a Piccione e poi la tradizionale lavanda dei piedi nella sala parrocchiale.

Accolti da tanti perugini che preparano per loro una grande spaghettata, da consumare, in agape fraterna, dopo la messa. Tradizione assecondata per anni dall’indimenticato parroco, monsignor Mariano Cesaroni. Responsabile di cucina la prestigiosa Silvana Moretti, accreditata da pubblicazioni e premi vinti in materia culinaria. “Con due ricette – spiega: una vegetariana e una amatriciana. E… chili di pasta da distribuire a piene mani”.

La cinquantina di amici tedeschi rifiutano gli agi della canonica per dormire – secondo tradizione – sul sagrato in sacco a pelo. Al mattino si lavano nella canellina pubblica, all’aria aperta, nel freddo mattutino. Poi tradizione vuole che vadano a piedi a Montefiascone, dove rendono omaggio al Lago di Bolsena (e al miracolo  del corporale) non senza dimenticare la tradizione popolare dell’ “Est, est est” dei bianchi frizzanti.

La Pasqua la fanno in Assisi, raggiunta sempre pedibus calcantibus o, come si dice, col “cavallo di San Francesco” che, notoriamente, rifiutava le cavalcature. I pulmini li seguono per dare sostegno a chi è anziano e poco in forma. “I nostri amici tedeschi – dicono gli abitanti di Piccione – portano allegria e socialità. Cantano con un coro professionale. Poi, nella sala parrocchiale, c’è qualcuno che siede allo sgabello del pianoforte e propone un concerto”. “Gente serissima e solidale. Soprattutto attenti al rispetto: non se ne trova uno che metta mano al telefonino o al tablet”.