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Cronaca Centro Storico / Via Pinturicchio

INVIATO CITTADINO Lo sfregio al grande pittore: l'omaggio lasciato nel dimenticatoio

La scritta era in origine rubricata, ma la vernice rossa è ormai sparita. Fino ad oggi le varie amministrazioni hanno fatto da sorde

Quella lapide non  si legge più. Si trova al civico 47 di via Pinturicchio ed è a lui dedicata. La scritta ricorda che lì abitò il “pittorucolo” (“pictoricius”), come egli stesso ebbe ad autodefinirsi. Non per grandezza artistica, ma per modestissima altezza.

Risulta che il pittore, definito dalle cronache come assai attento al denaro (per non dire avaro), acquistò questa abitazione a pezzi e bocconi, ossia un  po’ alla volta. Era nato in una miserabile abitazione di Porta Sant’Angelo e ambiva a vivere in una dimora più confortevole.

La pietra fu apposta a cura di Ildebrando Bonucci, rispettabile uomo d’affari perugino, nel 1890. Vi si legge “Qui ebbe stanza Bernardino di Betto,  soprannominato il Pinturicchio, che insieme con Pietro [Vannucci, il Perugino, ndr] e Raffaello dipinse nelle prime città d’Italia. Nacque a Perugia nell’anno 1454, morì a Siena nel 1513. A ricordo del cittadino illustre, pose questa lapide Ildebrando Bonucci il 10 settembre dell’anno 1890”.

La scritta era in origine rubricata, ma la vernice rossa è ormai sparita. Parrebbe il caso di ripristinarla, a onore e gloria del pictor maximus, ancorché “parvulus staturā”. Fino ad oggi le varie amministrazioni hanno fatto da sorde. In analogia al soprannome dello stesso pittore, che veniva chiamato anche “Sordicchio”, a causa di un difetto dell’udito.

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