rotate-mobile
Cronaca

Ragazzina ricorda le molestie dello zio mentre guarda un servizio tv sul delitto di Avetrana

La memoria delle presunte violenze all'improvviso, davanti al televisore. I giudici di primo grado e d'appello la pensano diversamente

Una ragazza stava guardando la tv, sovrappensiero, quando la sua attenzione era stata attirata da un servizio sull’omicidio di Avetrana e qualcosa di era acceso nella sua mente.

Un flebile ricordo di sette anni prima, di quando era ancora una bambina e le mani di quello zio che la toccavano in parti nascoste sotto la gonnella. Quelle presunte molestie subite da un lontano parente alcuni anni prima era tornate alla memoria nitide e chiare e avevano portato ad una denuncia presentata dalla ragazza minorenne e ad un processo a carico di un 60enne, difeso dall’avvocato Michele Morena, con l’accusa di violenza sessuale.

Secondo la versione della ragazza l’uomo in passato l’aveva baciata e toccata mentre la spingeva sull’altalena.

Al termine del processo l’uomo era, però, stato assolto. I giudici non avevano ritenute provate le accuse della ragazza ed evidenziato contraddizioni nel racconto. Anche i periti chiamati a valutare le modalità del racconto e dell'insorgenza del ricordo nella minore hanno valutato che non fosse possibile che lei ricordasse in quel modo o che ricostruisse con quei passaggi il riafforare delle molestie.

In appello i giudici hanno nuovamente dato ragione alla difesa, rigettando la richiesta di riforma della sentenza.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ragazzina ricorda le molestie dello zio mentre guarda un servizio tv sul delitto di Avetrana

PerugiaToday è in caricamento