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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

A due anni dalla scomparsa la città ricorda un grande avvocato e amante della Vetusta

Gerardo Gatti lascia memoria di affetti e riconoscenza in chiunque l’abbia conosciuto: in veste d’avvocato, di docente, di grande affabulatore su temi e personaggi della Vetusta.

Perugia ricorda Gerardo Gatti a due anni dalla morte, avvenuta nella sua città che amava profondamente. Gerardo lascia memoria di affetti e riconoscenza in chiunque l’abbia conosciuto: in veste d’avvocato, di docente, di grande affabulatore su temi e personaggi della Vetusta.

Ne parlano gli amici della Famiglia perugina, di cui fu elemento propulsore, amico e sodale del mitico Dante Magnini. Lo ricordano i quasi tremila soci dell’Accademia del Dónca ai cui incontri, al teatro Morlacchi, Gerardo fu presente da protagonista: a ricordare il Gorino e la Perugia di un tempo, a difendere la marchesa Florenzi nei processi al personaggio discusso e ammirato. Facendola assolvere!

Ogni volta ci fosse bisogno di lui, Gerardo c’era. Tante volte gli ho detto: “Scrivimi una prefazione, mi occorre una poesia”. Lui, al momento, si scherniva “Ho tanti impegni, non ce la faccio”. Poi ti richiamava chiedendo: “Per quando ti serve? Vieni a studio, va bene dopodomani?”.

Aveva una capacità di lavoro incredibile, ispirava la vita privata e professionale a un’etica esemplare. Ma adorava usare l’arma dell’ironia, anche verso se stesso. Gli amici ricordano quando fece girare un “poemetto” in rima sulla sua operazione di emorrodi: ci ha fatto ridere fino alle lacrime. Stessa serietà e autoironia quando indossava la toga o la veste da confrate del vino: un sorriso che parlava.

Una volta, per giustificare il diminutivo di Gerardo in “Geri”, mi ha scritto: “La nonna Caterina, che era aretina purosangue, da subito mi ha chiamato Geri… e così nella cerchia degli amici e dei parenti sono tuttora chiamato. Geri, non Gerri, Gerry, o Jerry. Non era ancora noto Jerry Lewis, non lo erano i francesi Gerard Philippe o Gerard Depardieu, e nemmeno il pilota della Formula uno, Gerhard Berger”.

Cresciuto alla “bottega” di Vincenzo Parlavecchio, fu insigne giurista, avvocato di grido, docente, pretore onorario, presidente dell’Associazione giuridica umbra. Amò tutto quanto sapesse di arguta e  sorniona peruginità. L’8 ottobre 2015 gli è stata intitolata la Scuola Forense, istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Perugia. Ha scritto di diritto e di poesia, del buon mangiare e del buon bere, di amore e di amicizia. Resterà per sempre vivo nei nostri cuori. Ciao, Geri!

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