L'INVIATO CITTADINO Frontone, opera provvisionale realizzata contro eventuali crolli dell'Arco dell'Orsini
L’Arco dell’Orsini aspetta e intanto il Comune realizza opportunamente un’opera provvisionale. Evidentemente, le transenne mobili disposte all’intorno non bastavano: l’Arco degli Arcadi perugini, infatti, dava segni di cedimento strutturale. È pensabile che, quando i “pastori” l’hanno realizzato mediante contribuzione volontaria, di fondazioni debbano averne fatte pochine, e comunque molto superficiali.
Perciò, in attesa di racimolare i soldi dall’Art Bonus per procedere al consolidamento e restauro, era opportuno mettere in sicurezza il manufatto e le persone che si aggirano nei suoi paraggi. Primi fra tutti: i numerosi cinofili che, fin dalle ore mattutine, vi portano i loro amici a quattro zampe. Ma anche qualche mamma con passeggino. O qualche pensionato che ci va a passeggiare e a leggere il giornale.
La sicurezza era ormai un optional, se è vero che il puntale di sinistra è stato rimosso, e messo da parte, dalla dottoressa Maria Cristina Timpani cui spetta il compito di seguire i lavori per conto del Comune di Perugia (lo ha fatto per l’Arco Etrusco, per le sculture del Frontone e tanto altro, brava!).
Ma, oltre al puntale, anche altre parti del manufatto sono in predicato di caduta. Ad esempio, non c’è traccia di parte della coda della Grifea e anche sul muso si nota qualche carenza. L’opera provvisionale è stata realizzata con tecniche solide: la struttura di sostegno è ben fatta e saldamente bloccata al terreno. Probabilmente sarà anche costata parecchio. Ma tant’è.
In prossimità del monumento c’è anche una macchina professionale necessaria alla bisogna (foto). I perugini impazienti, i quali legittimamente desiderano che il lavoro venga portato a termine al più presto, non hanno che da mettersi una mano sul cuore e l’altra… sul portafoglio. Quale che ne sia l’orientamento politico, di solito il portafogli si porta sulla destra. Della giacca o dei calzoni.
