rotate-mobile
Cronaca

L'INVIATO CITTADINO Anfiteatro della Cupa, soldi buttati e situazione vergognosa

Anfiteatro della Cupa: "tutto sbagliato, tutto da rifare", avrebbe detto il vecchio Ginaccio. Un'opera a rovescio, inutilizzata, non manutenuta, assolutamente inservibile

Anfiteatro della Cupa: “tutto sbagliato, tutto da rifare”, avrebbe detto il vecchio Ginaccio. Un’opera a rovescio, inutilizzata, non manutenuta, assolutamente inservibile. Anfiteatro del Campaccio, come i perugini chiamano il Parco della Cupa. La possente cinta muraria etrusca che lo delimita nella parte superiore avrebbe richiesto maggior rispetto.

Ma le cose vanno così: non si apprezza a dovere quello che si ha e che altri ci invidiano. Qualche anno fa, nella parte di primo accesso dalla Canapina, venne realizzato un anfiteatro a gradoni. “Lo facciamo, tanto paga l’Europa”, si disse. E lo fecero male, anzi: malissimo. Anziché orientarlo con la seduta verso i blocchi di travertino del muro etrusco, lo direzionarono verso viale Antinori. 

Col risultato che, sedendo, non si vede la possente muratura etrusca, ma le auto che escono dalla Kennedy. Una scelta veramente esiziale. Diversamente orientato, avrebbe potuto essere usato come palcoscenico naturale per spettacoli ed eventi. Ma anche per concerti e rassegne musicali, col muro a rilanciare il suono. Suono che adesso, invece, si perderebbe verso la piscina Pellini.

Anfiteatro della Cupa: degrado ed erbacce

Insomma: hanno fatto le cose a rovescio. Per insipienza e superficialità. Tanto che, come anfiteatro, quel manufatto è inutilizzabile. Ci ha fatto un evento con le scuole il Garden Club, quale anno fa. Poi il nulla assoluto! L’inutile, lo strano, il brutto finisce poi con l’essere trascurato. E non è un caso che su quei gradoni sia cresciuta la parietaria e la gramigna. E tutto, all’intorno, è in sfacelo.

Commenta l’architetto antichista Michele Bilancia (che ha dedicato all’argomento prestigiose pubblicazioni): “Per colmo di insipienza, hanno riportato terra in modo da infossare la splendida postierla che conduceva all’acropoli. Un altro misfatto, fra i tanti. Avrebbero dovuto decorticare il terreno per mettere in evidenza il piede del muro etrusco e invece ci riportarono terra e ci piantumarono alberi, poi fortunatamente rimossi”.

Quando venne l’ambasciatore Unesco Ray Bondyn, invitato da Michele Bilancia e Radici di Pietra, e quando poi si attivarono le procedure per il riconoscimento della cinta muraria etrusca come Bene Unesco dell’Umanità, noi promotori ci vergognammo di portare Ray a vedere quello scempio. Anche le procedure per la capitale europea della cultura dovettero ignorare questa zona: non ci avremmo fatto una bella figura.

Avremmo dovuto, come cives perusini, prendere il coraggio a due mani e abbattere lo stupido anfiteatro, inserendo il suo corretto rifacimento tra i progetti culturali. Ma nessuno si mosse. Ormai le erbacce e la vegetazione dominano incontrastati. Da far rigirare sulla tomba il povero Pietro Porcinai che progettò quel giardino con siepi basse e prati rasati. Oggi il Campaccio – luogo, un tempo, di amoretti adolescenziali e di grida di bambini – è sentina di spaccio e di bivacco. Perugia e i perugini hanno di che vergognarsi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'INVIATO CITTADINO Anfiteatro della Cupa, soldi buttati e situazione vergognosa

PerugiaToday è in caricamento