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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Corso Pietro Vannucci

Je suis Charlie, Perugia in piazza contro terrorismo e fondamentalismi

Fiume di persone alla manifestazione organizzata dal gruppo Francesi dell'Umbria. Marini: "Il lutto di Parigi è il lutto di tutta l'Europa". L'imam di Perugia: "Speriamo che la pace si riveli al mondo". Cirignoni choc: "C'è l'imam, io non vengo"

Reagire all’orrore. Insieme. Tutti insieme. Perugia non è mai stata vicina a Parigi come oggi. Je suis Charlie. Una manifestazione “per la difesa dei valori civici della libertà di stampa, di opinione e di espressione”. Il gruppo " Français d'Ombrie", Francesi dell'Umbria, ha richiamato in strada tutta Perugia e i suoi rappresentanti istituzionali per partecipare a una fiaccolata in commemorazione delle vittime della strage avvenuta a Parigi nella sede del giornale Charlie Hebdo il 7 gennaio scorso. E la risposta della città non si è fatta attendere. Corso Vannucci invaso da matite, cartelli e fiaccole per rispondere con la pace e la solidarietà al sangue versato in quella redazione. Un fiume di persone ha preso parte alla manifestazione. La governatrice dell’Umbria, Catiuscia Marini, ha invece espresso “Solidarietà al popolo francese, alla Repubblica francese e ai cittadini francese. I pensatori francesi hanno creato l’idea dello stato democratico, fondamento dei nostri valori condivisi. E adesso ci sentiamo colpiti al cuore dell'Europa. È un attacco alla libertà, alla libertà di stampa e di opinione. Come Europa  - ha proseguito la governatrice - dobbiamo dispensare alcune politiche fondamentali e dobbiamo avere la capacità di metterci in relazione con il mondo. Questo attentato interroga la politica europea e tutti gli Stati dell’Unione. Siamo vicini agli amici francesi che vivono in tutta l'Umbria. Nel lutto della Francia  - ha concluso Marini - c'è il lutto di tutta l’Europa”.

Je suis Charlie, Perugia in piazza contro il terrorismo

“Ci vuole una buona volontà. Il terrorismo non può vincere. Va combattuto – queste le parole dell’imam di Perugia, Abdel Qader - . I giornalisti devono avere una coscienza e non generalizzare. In Francia vivono sei milioni di musulmani e non possono essere tutti terroristi. Ci sono molti giovani nella periferia di Parigi che soffrono di povertà a causa della disoccupazione. Quelle vignette non mi toccano, perché non possono abbassare il valore del Mohamed. Speriamo  - ha concluso l’imam - che la pace si riveli in questo mondo”.

Anche l’assessore del Comune di Perugia Dramane Diego Waguè ha preso la parola: “La vita la tutelata e protetta. Oggi siamo qui, uniti, per evitare ogni forma di violenza nei confronti della libertà d'espressione. L’individuo va tutelato in ogni modo. Tremiamo nel vedere che una persona possa ammazzare un'altra persona. Pensiamo al futuro, adesso. Pensiamo al futuro per lottare contro ogni forma di violenza e ogni forma di autoritarismo”. 

Presenti, fra gli altri, il consigliere regionale Massimo Monni e l’ex sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, e l'attuale primo cittadino, Andrea Romizi. Assenza condita da commento roboante per il capogruppo della Lega Nord in Regione, Gianluca Cirignoni. Facebook è il mezzo per metterla per iscritto: “Mi hanno invitato a Perugia a partecipare alla manifestazione Je suis Charlie. Tra le adesioni ho visto anche quella dell'imam di Perugia e, anche se posso capire la voglia di testimoniare solidarietà alle vittime e alla nostra società i cui valori sono sotto attacco, sperando sia sincera, mi sembra sinceramente inopportuna. Con il sangue ancora caldo delle decine di innocenti trucidati da fondamentalisti islamici che condividono il suo stesso profeta e lo stesso dio, a mio avviso l'imam farebbe meglio a condannare l atto senza presenziare. Però dato che la nostra società al contrario di quella islamica garantisce a tutti di esprimersi liberamente sarò io che non parteciperò alla manifestazione perché la presenza dell’imam mi turba profondamente”.

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