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Cronaca

Il "mostro del Circeo" fa dichiarazioni choc sulle vicende del "mostro di Firenze", ma la Procura non gli crede

Angelo Izzo avrebbe dichiarato che la scomparsa della 17enne Rossella Corazzin sarebbe collegata alla morte di Narducci e ai crimini di Firenze, ma le due indagini vengono chiuse con l'archiviazione

Il “mostro del Circeo”, al secolo Angelo Izzo, non aveva intenzione di calunniare nessuno né di far investigare a vuoto la procura perugina, ma solo per fare luce sulla morte di Rossella Corazzin che sarebbe avvenuto sulle rive del lago Trasimeno, in collegamento con la scomparsa del medico perugino Francesco Narducci e in stretto rapporto con i delitti del “mostro di Firenze” (così come riportato anche oggi da alcuni quotidiani locali e siti online).

Le dichiarazioni di Angelo Izzo hanno fatto aprire un fascicolo a Perugia e dopo due anni la Procura di Perugia ha chiesto l’archiviazione non avendo trovato riscontri a quanto detto dall’ergastolano che ha partecipato alle udienze davanti al gip Lidia Brutti in videoconferenza dal carcere di Velletri.

Izzo aveva dichiarato che la 17enne Rossella Corazzin, scomparsa da Tai di Cadore il 21 agosto del 1975, sarebbe stata segregata in una villa sul Trasimeno, violentata e poi uccisa.

Da queste dichiarazioni era nata una prima indagine , ma fu archiviata dal gip Valerio D'Andria nel 2017 su richiesta dalla Procura di Perugia. La seconda inchiesta, nata dalle prime dichiarazioni e dopo che Izzo avrebbe riconosciuto la villa di Narducci al Trasimeno in una foto, è approdata davanti al gip Brutti con la medesima richiesta di archiviazione: le dichiarazioni di Izzo non sarebbero attendibili e non ci sarebbero elementi utili per proseguire negli accertamenti.

A questa richiesta si è opposto l’avvocato Antonio Maria La Scala per conto della zia della giovane scomparsa.

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