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Cronaca

Amante della natura e di Perugia: ecco chi si prende cura della Piaggia di San Fortunato

Italo ama la natura e vuole vivere in un ambiente decoroso. È per questo che ha ripulito tutto il muro di via delle Prome, che collega via Bartolo con la chiesetta di Sant’Angelo della Pace, oggi Sala Binni.

Ecco chi è il manutentore della piaggia di San Fortunato. Si chiama Italo Lorenzini, tuderte, ma persuaso civis inquilinus della città del Grifo. Di professione ha fatto il muratore, ma oggi è inattivo, a causa di un’invalidità conseguente a un incidente sul lavoro. Italo ama la natura e vuole vivere in un ambiente decoroso. È per questo che ha ripulito tutto il muro di via delle Prome, che collega via Bartolo con la chiesetta di Sant’Angelo della Pace, oggi Sala Binni.

“Ho inventato – dice – un attrezzo telescopico che mi consente di arrivare in alto anche senza scala”. Perché, nelle sue condizioni, salire è pericoloso… anche se qualche volta lo fa. Recentemente si è preso a cuore le due aride aiuolette che lambiscono il muro etrusco di via Bartolo. “Ho parlato col sindaco e, alla fine, mi ha accontentato”.

Quale la richiesta? Quella di prendersi cura di questi due fazzoletti di terra. Gratis! “Il sindaco – racconta – mi ha mandato le piantine, i fiori di vetro, le pianticelle stagionali. Mi ha pure dato 50 metri di tubo per tirar su acqua dalla Fonte Tezia, quella attaccata all’Arco Etrusco. Prima annaffiavo con l’acqua di casa, ma ora non si può”. “Però – aggiunge – quel tubo non arrivava fino in cima e così ne ho comprati altri 50 metri e ora va bene. Cosa dovevo fare: lasciar morire quelle pianticelle?”.

Così, tutte le mattine, Italo innaffia, dà una scatoletta al gatto e al cane, poi si bea ad ammirare il discesone, piazza Grimana, palazzo Gallenga. È seduto su un gradino, ma si sente un re, assiso sul trono. “Che vuole? Noi di Todi siamo fatti così, I perugini, invece, se ne fregano: non se ne trova uno che dia un centesimo. Io ho rifatto l’intonaco a quella parete laggiù. Risultato? Manco mi parlano. E poi la gente è ignorante. Qui sotto (in via Scoscesa, ndr) la gente fa pipì e getta cartacce”.

Lode e onore a Italo. Uomo perbene che, però, qualche rogna ce l’ha. Qualche giorno fa aveva messo nell’aiuola più alta un cartello con la scritta “L’aiola dei poveri”, ma gliel’hanno tolto. “Ieri – si lamenta – un addetto alla pulizia della Fonte Tezia mi ha sgridato perché tiro su l’acqua. Io gli ho detto che ho il permesso del sindaco, ma lui ha risposto che non gliene importa. Uno di questi giorni vado su dal sindaco e gli racconto tutto. Vedrà che poi, quel tipo, lo sistema lui!”.

Piccole lamentele di un uomo semplice che nel servire gli altri ha trovato la sua giusta dimensione. Con due tatuaggi al braccio sinistro, Italo sembra un vecchio lupo di mare. Invece è un uomo coi piedi per terra… e che la terra ama. Ma coi fiori.

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