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Cronaca

FOCUS Tutte le battaglie di Italia Nostra: dalla Terra dei Fuochi agli abusi fino ai panorami perduti

L'associazione bacchetta chi deturpa l'ambiente e segnala scandali, omissioni, colpevoli negligenze di amministrazioni incompetenti, dal dopoguerra ad oggi

Incontro alla Ranieri di Sorbello Foundation con la sezione perugina di Italia Nostra, rappresentata dal presidente Luigi Fressoia, dalla giovane studiosa Alessandra Tassini e dal professor Aldo Frittelli, conoscitore e strenuo difensore dell’identità del nostro territorio. Frittelli fa un’ampia diegesi storica sull’acquedotto di Monte Pacciano. Alessandra Tassini – autrice di un volume di prossima uscita sui portali perugini – fornisce un’assistenza informatica a quella che sarà la puntuale e puntuta presentazione, da parte del presidente, del bilancio annuale delle attività poste in essere dalla meritoria associazione.

“Animata – dice Fressoia – più che da vis polemica (che invero non manca, ndr) da una convinta difesa di beni e valori non negoziabili, come quelli della difesa dell’ambiente e della condanna delle violenze che questo subisce”. Tra gli innumerevoli argomenti trattati e i preziosi contributi d’idee da parte di Italia Nostra, sono da ricordare le “Brutture delle piazze di Perugia”, declinate attraverso il racconto fotografico di 15 piazze della Vetusta. Poi, tanti temi relativi all’urbanistica (di cui Fressoia è un super esperto), a zone come il Colle della Trinità o la precaria condizione dell’Isola Maggiore, snaturata da orrende concessioni temporanee, divenute (come spesso accade nel nostro Paese) definitive. Una sezione a sé è il tema “Panorami perduti” in cui si mettono a confronto 30 foto storiche (Alinari, Anderson) con la situazione attuale in cui (anche con la complicità degli integralisti del verde) la vista di tante emergenze storico-monumentali è obnubilata da un’invasiva vegetazione infestante e senza governo.

Poi la questione delle discariche abusive di Pietrafitta, di recente ai “disonori” della cronaca, già responsabilmente segnalate, anni fa, dal compianto Pietro Scarpellini. E ancora: la vergogna del centro storico di San Nicolò di Celle, in appoggio a un gruppo di attivisti locali che hanno acquistato un grande immobile, inutilizzato, per abbatterlo ed eliminare lo scandalo.

Inoltre: argomenti suggeriti ai Comuni, comunicati stampa, prese di posizione su piazza Gri mana, sul problema dei trasporti e tanto altro. La sezione più provocatoria è stata quella dell’urbanistica, i cui obbrobri sono stati visivamente narrati mediante 70 foto. Attraverso le quali si dimostra come, in condizioni selvagge, le singole costruzioni siano state realizzate in difformità dai piani e dai criteri stabiliti e approvati. Una giungla che reca offesa all’ambiente, alla storia, al buon gusto. E allo spirito della legge. Se legge ancora c’è.

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