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Cronaca

La memoria dell'Umbria segreta rinasce nei laboratori dell'Isuc

Da Colfiorito a Le Prata Sorifa, da Collecroce giù fino alle sorgenti del Clitunno, in un'Umbria diversa, alla ricerca di una memoria impolverata, una missione di raccolta e trasmissione di sapere dell'Isuc (Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea)

I 'Laboratori della Memoria' sono parte di un progetto di educazione alla cittadinanza che, attraverso la storia cerca d'illuminare luoghi ed eventi che hanno tessuto la storia dell'Umbria contemporanea. Il progetto portato avanti dall'Isuc (Istituto per la storia dell'Umbria contemporanea) ha concluso la sua stagione 2013 dove si è riusciti a coinvolgere diverse realtà scolastiche regionali grazie alle grandi competenze storiche dell'istituto.

Da marzo a maggio anche quest'anno oltre 650 studenti provenienti da Assisi, Santa Maria degli Angeli, Foligno, Spoleto, Perugia, Castiglione del Lago, Todi, NoceraUmbra, Orvieto hanno trascorso una giornata a Colfiorito e tra le montagne dell'Appennino, in quei luoghi dove tra il 1942 e il 1944, nelle 'Casermette' di Colfiorito furono internati oltre milleseicento civili montenegrini deportati dal regime fascista, gli stessi poi fuggiti dopo l'armistizio combatteranno al fianco dei gruppi partigiani rifugiati tra i boschi e le montagne umbre.599494_10201206547752312_2050767590_n-2

Uno degli obiettivi dell'attività di laboratorio si è realizzato su documenti d'archivio, immagini fotografiche, testimonianze orali, per cercare di coinvolgere i ragazzi all'interno del mestiere dello storico che cerca di ricostruire la memoria, i fatti, cercando poi di estrapolare un giudizio su quello che accadde sul finire del secondo conflitto mondiale. Il fine educativo mira poi all'integrozione della storia di episodi e avvenimenti in zone periferiche della guerra, come l'Umbria, all'interno di un contesto internazionale più complesso.

I laboratori vanno avanti da diversi anni e con il passare del tempo sono riusciti a coinvolgere non solo le scolaresche, ha far riemergere permanenze straordinarie nella memoria della gente della montagna. Un ricordo che ha fatto riaffiorare fatti tragici legati all'occupazione tedesca, come quella dei rastrellamenti dell'aprile del '44. Uno dei laboratori ha visto come protagonista Settimio Riboloni che ha cantato un'antica ballata che si è tramandata oralmente: 'Il 17 d'Aprile', ballata in quartine che rievoca le 26 vittime della guerra ai civili perpetrata a Collecroce di Nocera Umbra da reparti della Wehrmacht.

970367_10201206549192348_1171614142_n-2I Laboratori, ideati e realizzati da Dino Renato Nardelli storico della Sezione didattica dell'Isuc e vero padre di questi laboratori, sono stati coordinati dallo storico Tommaso Rossi con la collaborazione di Chiara Leonelli, Nicola Tosti, Marco Ravoni, Desirè Natali, Flavia Guarino, Michele Lilla, Francesca Guiducci, Elisa Sanchirico e Marco Biscardi, tutti ex stagisti e collaboratori dell’Istituto.

L'iniziativa, svoltasi sotto il patrocinio della Direzione Generale dell'Ufficio scolastico regionale dell'Umbria, ha visto la collaborazione della Provincia di Perugia, dei comuni di Foligno e  Campello sul Clitunno, dell'ANPI di Nocera Umbra e dell'Associazione “Monte Selva”.

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