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Cronaca

INVIATO CITTADINO Ponte San Giovanni, Goti: "Treni a gasolio Fcu: insopportabile fumo e cattivi odori"

Dopo le proteste, qualcosa è cambiato in meglio? “Macché: addirittura la faccenda è peggiorata”

Quando andavamo al ponte di Prepo per respirare il fumo delle locomotive a vapore. Si diceva che facesse bene per la tosse e persino per la pertosse. Ma a Ponte San Giovanni la situazione è oggi insostenibile, proprio a causa del fumo di gasolio che esce dalle locomotive. “Altro che inalazioni di salute! Qui si rischia di contrarre malattie respiratorie e anche di peggio”, dicono preoccupati i residenti. Sta di fatto che, un tempo, le mamme perugine portavano i bambini là sopra quel ponticello sulla ferrovia e, quando passava la locomotiva, incoraggiavano: “Forza, bambini, respirate a fondo il vapore”. 

Era un atto di fede, una pia speranza, una caritatevole illusione. Che facesse bene, resta tutto da dimostrare. Ma certamente faceva meno male dell’attuale puzzo di gasolio, sprigionato dal riscaldamento dei motori, in area ponteggiana. Questo ci ha fatto ricordare il collega e amico Gino Goti che fa riferimento, ancora una volta, al fetore insopportabile emesso dai treni a gasolio della FCU.

Dopo le proteste, qualcosa è cambiato in meglio?

“Macché: addirittura la faccenda è peggiorata”.

In che senso?

“Nel senso che alle cinque del mattino si viene ancora svegliati dal puzzo e dal rumore. Peggio di prima”.

Facciamo un po’ di storia: “Dopo lunghe lamentele e segnalazioni dei residenti di prossimità - dice Goti - l’unico provvedimento preso da FCU è stato quello di spostare la sosta di queste motrici vicino ad altre abitazioni”.

Le hanno portate verso via Primavera, sotto casa tua. Vero?

“Esattamente così!”.

Insomma, per qualcuno le cose sono migliorate e per altri peggiorate, è vero?

“Giusto. Hanno semplicemente cambiato posto. Invece di raccogliere il suggerimento dei residenti di avviare i motori (circa 40 minuti prima di ogni partenza del convoglio) su un tratto “morto” dell’ormai famoso 5° binario della stazione di Ponte San Giovanni. Era più semplice spostare un po’”.

Quale la ragione del diniego?

“Dicono che manca il marciapiedi e c’è pericolo per il macchinista”.

Ma il disagio è misurabile? “L’inquinamento acustico e ambientale è stato verificato e accertato da ARPA già alcuni anni fa. Intanto, tutti coloro che hanno fatto una interpellanza al riguardo sono ancora in attesa di una risposta”.

La gente che fa, dorme, non reagisce?

“Reagisce con la protesta. Che altro può fare?”.

Pare che, sul piano tecnologico, si prospettino delle novità, vero?

“La notizia di questa incresciosa situazione e relativa denuncia sono arrivate sui social. Un addetto ai lavori ha scritto che, sostituendo alcuni pezzi del motore, e con una spesa irrisoria, si otterrebbe una drastica riduzione dei tempi di riscaldamento per rendere attivo l’impianto frenante: praticamente accensione e partenza come per le auto”.

Perché, dunque, non lo fanno?

“Questo bisognerebbe chiederlo a loro”.

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