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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Inviato Cittadino | Piazzato davanti al Brufani un super gazebo.Non mancano le critiche sui social

Se ne contestano le dimensioni ritenute impattanti. L'analisi e le testimonianze raccolte

Piazzato davanti al Brufani il gazebo della discordia. La polemica infiamma i social. Se ne contestano le dimensioni ritenute impattanti. Si discetta anche sul cattivo gusto. Vediamo le ragioni dei due “schieramenti”.

Nessuno scandalo. Che l’hotel più prestigioso della Vetusta collochi un dehor a fianco del suo ingresso non sembra doversi ritenere un atto scorretto. Specie se effettuato, come è ovvio, avendo ottenuto le previste autorizzazioni. D’altra parte, in tempi di latitanza della clientela italiana e straniera, occorre offrire le migliori condizioni di accoglienza. Ombra, frescura e vista panoramica non hanno appeal inferiore alla qualità dell’aperitivo.

Area pubblica o privata? I contestatori rilevano che non era opportuno concedere quello spazio, pubblico (almeno in parte). Si dice che parzialmente si tratti di pertinenza dello storico hotel (storico perché, fra l’altro, da qui partì la Marcia su Roma del 28 ottobre 1922). Non ci sarebbe comunque da scandalizzarsi per la quota di area pubblica, concessa dietro pagamento dell’imposta di occupazione di suolo a favore del Comune di Perugia (pagamento sospeso per il momento, ma non “in aeternum”). L’iniziativa è stata seguita, e convintamente assecondata, da Clara Pastorelli e Margherita Scoccia, per le rispettive competenze.

Hanno chiuso gli spazi di accesso alla balconata? Si rileva, erroneamente, che sarebbe preclusa al pubblico la possibilità di accedere alla storica balconata, quella tanto amata dal poeta Sandro Penna che da lì lanciava lo sguardo verso il piano. È falso che non si possa accedere. Lo spazio libero fra la struttura e le aiuole eccede - dice chi l’ha misurato - i dieci metri. Dunque, quanto basta e avanza a transitare, pedibus calcantibus, e accostarsi alla terrazza per godere della visuale.

È una costruzione permanente? Altro rilievo mosso è quello che attribuisce al manufatto caratteristiche di permanenza. Il prodotto – ci si dice - è smontabile e rimovibile. Ma, dati gli altri costi e il fatto che può essere schermato, potrebbe rimanere anche per la stagione invernale. E non sarebbe questo obbrobrio.

È bello, brutto o… così così? Quanto alla valutazione estetica, impossibile essere oggettivi, trattandosi di un giudizio riconducibile alla sensibilità e al gusto individuali.  Ci si limita ad osservare che il color panna è discreto, la struttura ariosa e regolare. Vale sempre l’aureo brocardo “De gustibus non disputandum”.

Ma prima cosa c’era? Ricorderemo che (a tavoli e sedie immutati) in precedenza c’erano degli ombrelloni. E non erano di certo più belli. Un paio di anni fa, l’Inviato Cittadino, introdotto dall’amico Elmo Mannarino, vi intervistò Fausto Bertinotti presente al Brufani con la signora (https://www.perugiatoday.it/attualita/incontro-intervista-a-ex-presidente-camera-fausto-bertinotti.html). Fra l’altro, si rileva che il gazebo ha lo stesso colore della facciata, la pedana è comoda, l’illuminazione, schermata dall’alto, efficace e discreta.

Valutazione di opportunità. Anche a questo proposito, i pareri divergono non poco. Chi si dichiara schifato e chi per niente. Un operatore commerciale dell’acropoli, che avverte il morso della crisi, ci ha detto: “Non si vede perché, in un momento difficile come l’attuale, non si debbano assecondare le attività di accoglienza che rivestono un significato economico e di promozione del territorio e dei servizi offerti”. Vedetela come vi pare, ma sembra un’osservazione dettata da buon senso.

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