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Cronaca

INVIATO CITTADINO La colonna del tempio di San Michele Arcangelo "cade a pezzi"

La proposta: riportiamola da dove è venuta, in piazza Sopramuro. Ecco tutta la storia

Lo stato di quella colonna, collocata nel pratino del tempio di San Michele Arcangelo, grida vendetta: coperta com’è da ruggine ed erbacce. Ma non sarebbe il caso di riportarla da dove è venuta?

Sarebbe un bel ritorno al passato, un’attrattiva non da poco. Nel 1798 era stata collocata, per volere dei francesi, davanti al palazzo del Capitano del popolo (attuale Corte d’Appello), come servizio alla comunità. Aveva in cima una lanterna sormontata da una croce. Alla sua base confluivano le acque provenienti da via Fani, che allora era denominata via della Chiavica in quanto convogliava le acque putride verso via della Rupe, in zona stazione Pincetto del Minimetro. In questa sede – ossia in piazza del Sopramuro – restò fino al 1865. 

Perugia, la colonna del Tempio di San Michele Arcangelo grida vendetta

Nel 1887, la colonna è stata portata sul prato davanti al Tempio, da cui qualcuno sostiene che provenisse. Ma c’è chi dice: “Su al Tempio intristisce, è divorata dalla parietaria, la croce è rugginosa, un anello ossidato la tiene in piedi a fatica e la colonna pare in eterno predicato di caduta. Peraltro, la lanterna non c’è più”.

A proposito di traslazioni della colonna, non c’è unanimità di vedute tra gli studiosi. Ma nella “Perugia della Bell’Epoca” di Uguccione Ranieri di Sorbello si dice che “fino al Cinquecento questa colonna di origine romana era stata in piazza del Duomo ove reggeva la carrucola di un pozzo che si apriva vicino alla fonte”. Per “piazza del Duomo” lo storico intende piazza Grande. E il riferimento è al pozzo, ancora segnalato di fianco alla Fontana.

Ma è certo che di quella colonna romana, riportandola al tempio, si alterò sensibilmente, ancora una volta, la funzione: da sostegno per una carrucola di attingimento, a porta lanterna, a porta croce, come è adesso.

D’altronde, è noto che l’attuale pozzo cinquecentesco di piazza Piccinino (di recente restauro, a cura di Ruggero Ranieri della Fondazione Ranieri di Sorbello) proviene dal pratino del Tempio, dal lato opposto a dove sta quella colonna. Nessuno scandalo, dunque, per spostamenti avvenuti nel tempo.

Insomma, riportarla al Sopramuro – dice qualcuno – sarebbe una buona scelta: sia per conferire un look affascinante e rispettoso della storia per piazza Matteotti, sia per mostrarla a un numero più elevato di persone.

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