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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

INVIATO CITTADINO Doppia galleria al Bulagaio per collegare Pian di Massiano: "Disastro ambientale e paesaggistico"

Torna a parlare l'urbanista Monella di Italia Nostra contrario al progetto. "Pronti a scrivere alla Ue per fermare questo progetto"

La valle del Rio. Altro che tunnel! Per parlarne, bisogna conoscerla. Parola di Mauro Monella. Che riannoda i fili della critica del tunnel, questione lanciata dall’Inviato Cittadino su queste colonne. E ri-lanciata, con avverse posizioni, tra chi loda e chi deplora l’ipotesi del traforo urbano. Scrive l’architetto-urbanista: “Senza un’opportuna coscienza dei luoghi, si rischia di produrre disastri ambientali, danneggiando il contesto umano, geologico, biologico e paesaggistico”. Si chiede (ma è una domanda retorica… ossia di quelle che contengono la risposta bell’e fatta!): “In che modo può ritenersi sostenibile un’arteria autostradale che fa da supporto a un investimento fallimentare, come quello del Minimetro?”.

Perché è un errore?
“È il minimetro che fa da catalizzatore, da vero dittatore nelle scelte urbanistiche che in tal modo vengono regolarmente snaturate, a favore di uno sterile autocompiacimento e un’omologazione diffusa che porta solo povertà”.
Insomma, stiamo perdendo un’occasione?
“Esattamente. Ci sarebbe da vergognarsi. Contraddicendo quelli che sono gli indirizzi europei, stiamo perdendo la preziosa occasione di utilizzare importanti risorse economiche per elaborare progetti ragionevolmente connessi con le vocazioni del territorio”.

In parole povere?
“Non basta tracciare una linea su una carta geografica, se non esiste un opportuno coinvolgimento da parte di una equipe multidisciplinare”.
Dove sta l’errore, circa la galleria del Bulagaio?
“Come si fa ad asserire che una scorciatoia attenua traffico e inquinamento?”.

Cosa dici circa la mole imponente di materiale di risulta?
“Vi siete domandati che mole di materiale venga estratto con una galleria? Qualche milione di tonnellate, una mole di terra tale da costruire un’altra collina. Un quantitativo abnorme che sulla carta non viene esaminato. Altro che 42 milioni di euro!”.

È vero che di gallerie ne servirebbero due?
“Considerando poi che le gallerie non saranno a carreggiata unica, ma a doppio senso di marcia, di gallerie bisognerà farne due, per ogni tratto, e appaiate”.
Perché la definisci una scelta colpevole, addirittura “perversa”?
“Se non è perversione questa, ditemi voi! Quanti milioni di euro di spesa ci toccherà aggiungere, visto che parliamo di sostenibilità? Poveri figli nostri!”.
Ma la scorciatoia non è utile?
“È ben vero che una scorciatoia, per definizione, accorcia il percorso (di scorciatoie abbonda la nostra società), ma l’inquinamento non si accorcia affatto, anzi, si ingigantisce. Prevale la proporzionalità inversa: diminuiscono i chilometri di strada, ma aumentano traffico e inquinamento!”.

Ti riferisci, insomma, ai danni ambientali?
“Una nuova strada che raggiunge la conca di Pian di Massiano, con passaggio incessante di mezzi di ogni sorta, stravolge irreparabilmente e danneggia l’ambiente. Non a caso, il saggio Vitruvio raccomandava che, nel tracciare una nuova strada, si tenesse conto della direzione dei venti, per scongiurare l’apporto di polvere sulla città, in quanto nociva per la salute”.

Quindi è in discussione anche la salute delle persone?
“Oggi, oltre alla polvere, arrivano anche i particolati cancerogeni, forieri persino di peste da covid”.
La politica, insomma, è cieca e sorda?
“Se ci fosse unità, se la ‘politica’ vigente, anziché amministrazione di denaro e di business, fosse dispensatrice di valori, elaborerebbe progetti tesi ad arginare, invece che incrementare, la congestione automobilistica, con i suoi cronici egoismi. Come sulla tastiera di un pianoforte, vanno scelti i tasti giusti per realizzare l’armonia. Analogamente, nei progetti di sviluppo territoriale, vanno scelti i giusti termini di attuazione, per un adeguato esito armonico. Altrimenti è il caos!”.

Dunque, come si dice: che fare?
“A questo punto – parlo anche come membro di Italia Nostra – non ci resta che scrivere all’Europa per informarla di questa dispersione, smarrimento e confusione a cui il “Piano Nazionale Ripresa e Resilienza Umbro” ci induce. Sostenibilità, transizione ecologica e tutela ambientale non sono semplici parole, ma concetti irrinunciabili”.

Patrimonio da tutelare?
“I bucolici cocuzzoli, che contornano da sempre l’amena Valle del Rio, meriterebbero qualcosa di più che non un deturpante traforo stradale fuori luogo. Meriterebbero piuttosto dei progetti tesi a valorizzare la congenita vocazione naturalistica del territorio”.

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