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Cronaca

Indagini su Filobus di Lecce: prime parziali ammissioni dal ricercatore perugino

Giordano Franceschini, ricercatore dall'Università di Perugia, arrestato lunedì sera nell'ambito dell'inchiesta sul presunto giro di tangenti legato al progetto del filobus, avrebbe ammesso la sottoscrizione di fatture false

PERUGIA  - E' durato poco più di un'ora e mezza l'interrogatorio di garanzia del professor Giordano Franceschini, ricercatore dall’Università di Perugia alla Facoltà di Ingegneria, arrestato lunedì sera nell'ambito dell'inchiesta sul presunto giro di tangenti legato al progetto del filobus e che ruota intorno alla figura del professor Massimo Buonerba, ex consulente legale dell'allora sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone. L'accusa ipotizzata è di truffa aggravata.

Secondo alcune indiscrezioni, direttamente raccolte da Andrea Morrone di LeccePrima.it, il professor Franceschini ha risposto alle domande del gip Antonia Martalò, confermando seppur in minima parte le accuse che gli vengono contestate. 

In particolare avrebbe spiegato di aver sottoscritto delle false fatture nell'ambito del progetto sulla realizzazione del servizio metropolitano di superficie. Fatture che, però, non avrebbero arricchito illecitamente il noto professionista i cui compensi erano stati stabiliti in precedenza.
 
Secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini, quella di Franceschini potrebbe essere comunque una delle figure chiave nell'ambito della presunta truffa legata all'affaire del filobus, finito da tempo sotto la lente degli inquirenti. A motivare l'arresto ci sarebbe, oltre ai gravi indizi di colpevolezza, l'esigenza cautelare della possibile reiterazione del reato.

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