rotate-mobile
Cronaca

Omicidio del Bellocchio, il marito assassino interrogato: "Il fucile era sotto il letto"

Poche parole dette ai magistrati durante l'interrogatorio di garanzia. Francesco Rosi ha ribadito di essere completamente confuso. Il legale: "Ha parlato anche dei problemi familiari"

Non ricorda niente. Gli unici frammenti rimasti nella mente del reo confesso Francesco Rosi sono “quel fucile e il colpo sparato”. A riferirlo è proprio lui durante l'interrogatorio di garanzia tenutosi per tre ore e mezza davanti al gip Andrea Claudiani. Sono tanti i dettagli che rimangono oscuri. Cosa sia successo nel pomeriggio di mercoledì scorso, quando Raffaella Presta, ha perso la vita è ancora da chiarire.

Un uomo distrutto. È apparso così davanti al magistrato, mentre le parole di quel tragico pomeriggio prendevano forma. Ma Francesco Rosi ha dichiarato di ricordare ben poco dopo aver fatto fuoco contro la moglie.

L'uomo ha parlato anche dei problemi familiari, ma questi sono dettagli che l'avvocato Luca Maori, il legale che assiste l'uomo, ha preferito al momento non rilevare. Unica certezza è che il fucile era regolarmente denunciato. L'arma era stata messa dall'uomo carica sotto il letto per paura dei ladri. Per il legale non esisterebbe la premeditazione, come invece ipotizzato dal pm Valentina Manuali.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio del Bellocchio, il marito assassino interrogato: "Il fucile era sotto il letto"

PerugiaToday è in caricamento