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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Manda "a quel paese" il pm durante l'udienza in videoconferenza: processato per oltraggio

La Corte d'appello di Perugia conferma l'imputazione a carico di un detenuto per le sue intemperanze in aula

Manda a quel paese il pubblico ministero durante l’udienza in videoconferenza per il Covid e si becca un’altra denuncia e contestuale processo.

Secondo i giudici della Corte d’appello “integra gli estremi del delitto” di oltraggio a magistrato in udienza “la condotta dell’imputato che, alla richiesta formulata dal pubblico ministero di vedergli applicata la dichiarazione di delinquenza abituale, si sia a lui rivolto con l’espressione ingiuriosa: ma vaffan...”.

Per i giudici di piazza Matteotti non vale la giustificazione che “l’imputato si trovava collegato all’aula di Tribunale in video-conferenza, con la conseguenza che risultava arduo decifrare il contenuto dell’ingiuria”.

Un’ipotesi, quella che il pubblico ministero potesse aver capito male, annullata dal fatto che la frase era “accompagnata da una gestualità emblematica, così come rilevante era il fatto che l’imputato si trovava circondato da una pluralità di agenti della Polizia penitenziaria che potevano sentire l’offesa, come poi era effettivamente avvenuto”.

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