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Cronaca

Danni permanenti, inquinamento e cattive abitudini: parte lo studio per proteggere i nostri figli

Studi specifici per comprendere quale effetti può provocare l'inquinamento atmosferico sui bambini. Lo studio parte direttamente da un progetto europeo

Saranno in tutto cinque le città italiane che verranno monitorate per verificare le conseguenze dell'inquinamento atmosferico sulla salute di mille bambini, tra i 6 e gli 8 anni. Presente nell’elenco, insieme a Torino, Brescia, Pisa e Lecce, anche Perugia. Duecento bambini, quindi, per ogni città, ciascuna caratterizzate da diversi livelli di inquinamento dell'aria, saranno  tenuti sotto osservazione sia in inverno che in estate.

Obiettivo principale dello studio è quello di analizzare l'associazione tra la concentrazione di alcuni inquinanti atmosferici e alcuni marcatori di effetto biologico precoce, attraverso test specifici di laboratorio che rilevano la presenza di eventuali danni al DNA nelle cellule della mucosa della bocca di bambini di 6-8 anni di età.

Altro scopo è quello invece di comprendere gli altri fattori che possono aumentare o diminuire l'effetto biologico dell'inquinamento atmosferico, cioè l'inquinamento indoor, in particolare nelle abitazioni, compresa l'esposizione al fumo di sigaretta, alcuni aspetti degli stili di vita, come le abitudini alimentari.

Il progetto parte da una ricerca europea MAPEC-LIFE (Monitoring Air Pollution Effects on Children for supporting public health policy) presentata oggi da Gianmaria Ajani, rettore dell'Università di Torino, che parteciperà alla ricerca assieme all'ateneo di Brescia (coordinatore), Comune e Centro Servizi Multisettoriale e Tecnologico di Brescia, Università di Perugia, di Pisa e del Salento.

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