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Cronaca

Omicidio Gualdo Tadino, respinta nuova perizia psichiatrica per il killer: si va a processo

Chiesta e respinta dal giudice nuova perizia psichiatrica per l'uomo che uccise brutalmente Ofelia Bontoiu. Difesa e Accusa di battono infatti sull'infermità dell'imputato

AGGIORNAMENTO -  Il difensore dell'assassino di Ofelia, l’avvocato Antonio Cozza, aveva chiesto il giudizio abbreviato condizionato ad una nuova perizia psichiatrica (nonostante una prima già effettuata aveva riconosciuto la capacità di intendere e volere del romeno). Ma Il giudice ha respinto questa richiesta e disposto il giudizio per Barbu che sarà in aula il prossimo 2 luglio.

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Ofelia Bontoiu aveva 28 anni, lavorava come badante in una famiglia di Gualdo Tadino. Una vita normale, una vita fatta di lavoro e sacrifici spezzata dalla follia di uomo che amava il giorno dell'8 marzo. Oggi, 24 febbraio, si è tornati in aula proprio per discutere su quella follia. Se da una parte la Procura di Perugia è convinta che l’uomo fosse capace di intendere e di volere al momento dell’omicidio, studiando tutto nei minimi dettagli prima di agire, c’è chi, come il legale Antonio Cozza, avvocato dell’uomo, rigetta questa ipotesi, chiedendo una nuova perizia psichiatrica per l’uomo. Secondo, infatti, la difesa si sarebbe tenuto conto solo di alcuni aspetti, non prendendone in considerazione altri che farebbero ipotizzare che l’imputato non era in sé al momento di quell’atto brutale. Una pista che la difesa aveva cercato di percorrere nella scorsa udienza, stoppata però dall’Accusa.

I fatti – E’ stata sgozzata. E' caduta a terra ed è rimasta con lo sguardo fisso verso quell'uomo che amava e che diceva di amarla. E' morta nel giorno della festa della donna per mano del suo compagno che era tornato a Gualdo, prendendo una camera, dopo aver trovato lavoro all'estero da diversi mesi. Un colpo di coltello alla gola non ha lasciato scampo. Il personale del 118 - partito da Branca - ha potuto solo constatare la morte.

Ofelia aveva chiesto tempo - come spiegato anche dai familiari dell'anziana che accudiva – dopo quella richiesta di matrimonio arrivata all’improvviso. Ma per troppi una donna non può scegliere deve obbedire: e così è stata sgozzata dopo urla e follia. Sgozzata dal compagno di 28 anni - anche lui romeno - che poi ha tentato il suicidio: tagli ai polsi, coltellate al corpo e al collo. E' stato operato, ma alla fine si è salvato.  L'omicidio è avvenuto intorno alle 16 quando la padrona della struttura ha dato l'allarme ai carabinieri e al 118. C'erano altre ragazze in quelle stanze a pochi metri dalla stazione ferroviaria e dall'Arma che hanno sentito urla e poi il silenzio del sangue che scende dalla gola fino al pavimento.  

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