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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Altro che "oro verde"! Maxi indagine su olio-truffa camuffato da extravergine

Un nuovo scandalo rischia di macchiare la produzione di olio in Umbria e di gran parte del Paese. Una nuova inchiesta parla di prodotti importati dall'estero trattati chimicamente. Indagati e tutte le accuse

Un nuovo scandalo mette in dubbio la purezza e la bontà dell'olio extravergine d'oliva dell'Umbria ma anche della Toscana, del Lazio, della Campania e della Puglia. La Procura di Siena e quella di Perugia stanno lavorando ad una inchiesta su una gravissima truffa alimentare vede indagati 35 persone, tra cui 5 persone della provincia di Perugia, olre che sette grandi e note aziende produttrici di olio. C'è il forte rischio che si importava olio 'deodorato' proveniente dalla Spagna e poi trattata e aggiunto a quello italiano e umbro. 

Si importavano imponenti quantitativi di olio extravergine di oliva considerati "di scarsa qualità illecitamente ottenuti all'estero" si  ricollocati sul mercato nazionale, attraverso illecite miscelazioni non rilevabili alle analisi ufficiali. L'indagine ha permesso di accertare l'introdzuione di oli cosiddetti "deodorati", cioè sottoposti a trattamenti industriali di raffinazione (non consentiti nella produzione di olio extravergine di oliva) in grado di eliminare odori e sapori sgradevoli da una materia prima di scarso pregio e qualità. Con questi si produceva oli extravergini. 

"Le indagini- spiega la Guardia di Finanza - che vedono coinvolti altri contesti territoriali sia nazionali che internazionali, sono tuttora in fase di sviluppo al fine di delineare il quadro complessivo della frode olearia che contempla non soltanto aspetti di natura penale, ma anche evidenti ed interessanti profili di natura economico-finanziaria, suscettibili di ulteriori sviluppi". 

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