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Cronaca Magione

Pistola carica sul comodino e una serra di marijuana in casa, 40enne esce dal carcere

L'uomo era stato arrestato a metà maggio. I giudici hanno parzialmente accolto l'impugnazione proposta dalla difesa, sostituendo la misura della custodia in carcere con quella dei domiciliari

Esce dal carcere il commerciante 40enne di origini romane arrestato a metà maggio dopo essere stato colto in flagranza per coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti dai carabinieri di Città della Pieve e di Magione. E' quanto stabilito dai giudici del Riesame che nei giorni scorsi hanno accolto, seppur parzialmente, l'impugnazione proposta dai legali (Mazziotta e Nannarone)  nell'interesse del loro assisito. L'uomo sconterà così gli arresti domiciliari a Roma (dove ha la residenza).

L'uomo, oltre alla detenzione di sei piante di marjiuana, è indagato anche per detenzione illegale di una pistola (e 12 minuzioni), trasportata - secondo le indagini - da Roma all'Umbria. Nel pomeriggio del 16 maggio l'indagato avrebbe chiamato una sua conoscente per "parlare urgentemente" con lei. Poi, in un'altra telefonata, la conoscente avrebbe contattato la madre dell'indagato. "Quest'ultima, forse intenzionalmente, avrebbe poi lasciato la comunicazione aperta che avrebbe consentito alla donna di ascoltare la voce dell'indagato discutere con la madre dove fossero le pallottole".

Poco dopo la stessa madre avrebbe detto alla conoscente di scappare, perchè lui la stava cercando. Allertato il 112, i carabinieri hanno così scoperto che l'uomo custodiva all'interno di un comodino nella camera da letto, una pistola non denunciata con sei munizioni inserite nel caricatore e altre sei pallottole, sempre nel comò. In bagno, anche una "serra" di marjiuana con tanto di lampade alogene, bilancia digitale e areatore. Per la detenzione ai fini di spaccio, l'indagato ha dichiarato che la droga ritrovata dentro barattoli era però destinata a consumo personale. E la collocazione, secondo i giudici, induce a ritenere che sia palusibile la versione fornita dal 40enne. 

Per i giudici desta comunque allarme la condotta dell'indagato che, "in possesso di un'arma illegalmente detenuta si apprestava ad uscire dalla sua abitazione con l' intento di utlizzare atti intimadori nei confronti della conoscente". "Occore quindi, scrivono i giudici, impedire che l'indagato possa reiterare condotte di aggressione alla libertà e alla incolumità altrui mediante l'uso di armi".  Per l'indagato sono stati quindi disposti i domiciliari fuori dall'Umbria, in un luogo distante da dove sono stati consumati i fatti. 

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