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Cronaca

Salute, problemi di cuore: un incontro per migliorare cura e riabilitazione

Incontro tra cardiologi al nuovo Grocco: i soci della Onlus Cuor di Leone chiedono maggiore integrazion tra ospedale e servizi di riabilitazione del territorio

Professionisti sanitari dell’Azienda ospedaliera di Perugia e dell’Asl 2 si sono incontrati per rispondere ai quesiti dai soci di una onlus che si occupa di promuovere iniziative a favore dei cardiopatici dell’Umbria.

L’associazione “Cuor di leone” ha, infatti, dato vita ad una riunione alla quale sono intervenuti il professor Giuseppe Ambrosio, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera di Perugia e professore ordinario di Cardiologia presso l’Università di Perugia, e i cardiologi e cardiochirurghi Salvatore Notari Stefano, Maurizio Del Pinto, Stefano Pasquino, tutti dell’Azienda Ospedaliera di Perugia. Per l’Asl 2 il dottor Fabrizio Anniboletti, coordinatore del Centro funzionale di riabilitazione del Grocco, la dottoressa Nicoletta Marinelli, del servizio di Psichiatria del distretto di Igiene mentale di Magione, la dietista Debora Cesaroni.

L’incontro ha riguardato essenzialmente la maggiore integrazione tra le due strutture sanitarie per i pazienti cardiopatici dopo la patologia acuta, per passare alla fase riabilitativa.

Sull’argomento si sono confrontati il professor Ambrosio e il dottor Anniboletti. Il primo ha ribadito quanto sia importante che il paziente venga dimesso dall’ospedale nel tempo necessario per la risoluzione dell’evento acuto, non lasciandosi condizionare da un ricovero sempre più di breve durata, non certo per mancanza di posti letto, quanto per attenuare i rischi di possibili infezioni ospedaliere e, in ogni caso, per facilitare la riabilitazione. “La lettera di dimissione può essere circostanziata, sia con le terapie che il paziente deve effettuare che con lo stile di vita da seguire, ma queste disposizioni – da sole – non tranquillizzano il paziente, che deve essere aiutato a prendere coscienza della risoluzione del problema, con un cambiamento radicale dello stile di vita. Purtroppo dopo una prima fase di sostanziali modifiche, non è infrequente il ritorno a cattive abitudini, con il rischio di possibile ripresa della patologia”.

Il dottor Anniboletti ha manifestato la piena disponibilità ad operare con la sua equipe nella fase riabilitativa del cardiopatico: “Possediamo professionalità e strutture, ma i nostri turni di attività non ci permettono di soddisfare in maniera adeguata l’attività per la grande mole di lavoro da affrontare, per le richieste dei tanti pazienti che vengono nel nostro centro, che meritano di essere seguiti dai nostri esperti nella riabilitazione, sia sotto il profilo psicologico che sotto il profilo dello stile di vita”.

Su questi ultimi due aspetti hanno risposto alle domande formulate dai tanti soci della onlus “Cuor di leone” la psichiatra dottoressa Nicoletta Marinelli, che si è soffermata sulla fragilità psicologica del soggetto colpito da una patologia acuta, mentre la dietologa Debora Cesaroni ha sottolineato l’importanza di una dieta non impositiva, ma attenta e consapevole, per riavvicinarsi al piacere di un’alimentazione corretta.

E’ stato particolarmente apprezzato anche l’intervento del dottor Fulvio Forcignanò, in rappresentanza dei medici di Medicina generale, che si è soffermato sull’importanza di attuare una rete informatica che permetta a tutti i professionisti che hanno in carico il paziente cardiologico di poter conoscere contemporaneamente i parametri importanti per una sempre più efficace fase di riabilitazione.

 

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