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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Genitori separati con figli: "I giudici bocciano i padri: l'affidamento concesso 1 volta su 100"

La tutela dei minori al centro di un convegno a cura dell'associazione "Genitori separati", che da quasi vent'anni offre un aiuto e un sostegno alle famiglie e ai loro figli

In Umbria le coppie separate con figli minori sono circa il 62%, la maggior parte di loro sono affidati alla madre. Il ruolo del padre, da sempre al centro di dibattiti sulla genitorialità, ricopre, a volte, un ruolo più marginale. Eppure, "il mondo del minore, a volte è invisibile e inascoltato e la separazione e i divorzi in Italia stanno diventando una emergenza".

E' quanto emerso da un convegno organizzato questa mattina all'Hotel Rosetta di Perugia dall'associazione "Genitori separati", che ha visto al centro del dibattito la questione dei bambini, soprattutto di coloro che vivono il dramma delle separazioni. "Il figlio ha bisogno di entrambe le figure genitoriali, a volte accade che questo diritto non viene esercitato. Il minore ha il pieno diritto di stare con i suoi genitori". Ha sottolineato l'avvocato Gerardo Spira, uno dei relatori della tavola a cui hanno presso parte anche gli avvocati Domenico Vecchio, con un intervento su "Legami genitori-figli, ricerca del fondamento naturale per una tutela effetiva" e  Francesco Valentini, con una relazione su tribunali e mondo dei minori. A moderare l'incontro, la giornalista e scrittrice Vanna Ugolini. 

Ancora un altro dato: nell'85% dei casi in Italia, ha spiegato Spira, l'affidamento è congiunto, nel 15% è affidato alle madri e solo l'1% dei figli minori viene affidato al padre. Anche in Umbria i dati non sono meno rispetto alla media nazionale, come sottolineato dal presidente dell'associazione, avvocato Ubaldo Valentini: "La maggior parte dei figli sono affidati alla madre, le coppie separate con figli minori rappresenta il 62%".

L’associazione Genitori Separati è stata fondata a Perugia nel novembre del 1998: "19 anni di attività volta a tutelare i minori, perche’ spesso vengono dimenticati. la nostra associazione  opera in tutto il territorio nazionale. Abbiamo circa 1600 contatti all’anno, e ci stanno sollecitando ad aprire sedi anche in Veneto, in Lombardia, e in atre città italiane"-spiega il presidente. 

"La nostra attività-continua- è quella di fornire un supporto legale e consigli psicologici sulla gestione, affinchè i bimbi vengano tutelati. Forniamo inoltre una rete di avvocati convenzionati con noi, il socio paga un quarto delle tariffe normalmente praticate. Seguiamo l’iter in modo da aiutare i genitori a trovare una  consensualità anche e soprattutto per quanto riguarda i figli. Quello di cui ci preme garantire è la trasparenza. A noi si rivolge un ceto medio, con stipendi normali che a volte si trovano, in certe situazioni, sul lastrico. Ecco, noi cerchiamo di arginare il più possibile situazioni di conflittualità". 

Quali sono le principali problematiche che riguardano la tutela dei minori?

"I tribunali non entrano mai nello specifico e procedono con stereotipi culturali; sono dieci anni che c’è il condiviso, è cambiato il nome sugli atti ma nessuna sostanza. Gli affidamenti nel 90% dei casi resta alla madre e l’altro genitore vede il figlio con il contagocce. Noi assistiamo tante donne, a volte i padri non pagano, ma perché non hanno possibilità, in altri casi perché fanno i furbi. A volte capita invece che i figli affidati al padre non vengano fatti vedere alla madre. Stiamo seguendo il caso di una donna francese, che ha fatto un figlio con un cittadino italiano e che le vieta da oltre da un anno di vedere sua figlia. Insomma, sono questi i grandi problemi dei figli minori, che spesso devono subire".

Insomma, in alcuni casi i minori restano “invisibili” perché le istituzioni e la società in genere non vogliono metterli al centro delle loro scelte."Le logiche degli adulti prevalgono sempre su quelle dei minori, inascoltati e mai considerati come persone con gli stessi diritti di tutti". 

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