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Cronaca

"Troppi morti durante la caccia, è un bollettino di guerra", il Wwf scrive al ministro dell' Interno

Lunga lettera del coordinatore regionale Sauro Presenzini a causa dei troppi incidenti in Umbria. Ecco perchè avvengono, secondo il Wwf

Troppi morti tra i cacciatori, anche in Umbria. “Un bollettino di guerra relativamente ai cosiddetti incidenti di caccia” - chiosa il coordinatore regionale del Wwf, Sauro Presenzini, che ha scritto al Ministero degli Interni, all’assessore regionale Cecchini e ai prefetti di Perugia e Terni “in conseguenza del susseguirsi di tragici eventi luttuosi che di recente si sono registrati  in un preoccupante crescendo (anche in Umbria) durante le battute al cinghiale”. Presenzini, in qualità di Coordinatore regionale delle Guardie Giurate del WWF ( Guardie che sono addette, ope legis, al controllo e vigilanza sulla caccia), “non può esimermi dal segnalare quali siano le importanti concause” di questi tragici incidenti.

“Durante i nostri controlli sulle battute al cinghiale e  nella verifica dei registri di battuta-scrive -si può apprezzare l’elevata età media del partecipante 60-75 anni, i  quali partecipanti,  oggi quasi sistematicamente utilizzano le micidiali carabine a canna rigata, armi che riescono a sparare proiettili a una distanza inimmaginabile. Poiché la legge 157/92 vieta l’uso di fucili a canna rigata, se non ad una distanza di sicurezza pari ad almeno una volta e mezzo la gittata massima, ci si domanda quindi ragionevolmente,  dove possa essere quel luogo, quel territorio in Italia per usare dette armi in completa sicurezza,  dove in un raggio di 6 km non vi siano strade, case, vie di comunicazione, luoghi di lavoro, ferrovie ecc.

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