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Incidenti stradali Foligno

Pirata della strada ai domiciliari: pericolo di fuga e quel braccialetto elettronico che non c'è

Il famoso braccialetto elettronico imposto dal Gip non sarebbe ancora al polso del giovane macedone. Non ci sarebbe ancora disponibilità dall'azienda che fornisce questo servizio. La rabbia delle famiglie delle donne investite

Le decisioni della magistratura, sia sottoforma di sentenze che come restrizioni in attesa di giudizio, si attuano. Punto e basta. Ma, con grande civiltà, si possono almeno commentare. Soprattutto quando la famiglia di una vittima si sente smarrita, e forse anche tradita, da provvedimenti che vengono giudicati o troppo leggeri o discutibili. 

Otto giorni fa a Foligno una Bmw ha centrato in pieno due donne: una è ancora ricoverata in ospedale ed è grave, l'altra purtroppo è deceduta dopo essere stata trascinata per 500 metri. La vittima è Anna Rita Guerrini. Il presunto pirata della strada è invece un 19 macedone, senza fissa dimora, senza un lavoro e con un rinnovo del permesso di soggiorno molto a rischio. L'indagine è in corso: alla Polizia risulta che il conducente era sotto effetto di cocaina e non sarebbe stato fatto nulla per prestare soccorso alle due donne. 

Questo è il quadro dell'accusa. La difesa nega tutto: niente droga, niente pirata della strada. Il giovane si sarebbe accorto solo dopo di avere "incastrata" sotto la propria auto la povera Anna Rita. L'impatto? Colpa della pioggia e del buio. In sette giorni la magistratura spoletina ha deciso che il 19enne non doveva restare in carcere ma poteva ottenere gli arresti domiciliari sotto controllo di un bracialetto elettronico. 

Una decisione che la famiglia della vittima non ha per nulla gradito. Ma ora c'è qualcosa di ancora più grave tanto da far gridare oltre al danno anche la "beffa". Cosa? Il famoso braccialetto elettronico imposto dal Gip non sarebbe ancora al polso del giovane macedone. Non ci sarebbe ancora disponibilità dall'azienda che fornisce questo servizio. 

Comunque, rassicurano tutti, arriverà a breve. In attesa del braccialetto ci pensano gli agenti di polizia a fare dei controlli a campione per verificare che il presunto pirata della strada rispetti gli arresti domiciliari nell'abitazione di alcuni familiari. Ma non possono farlo in maniera capillare, al massimo a campione durante la giornata. Gli impegni sono tanti e gli agenti pochini. Il Commissario però fa il suo. 

La "beffa" - come spiegato ai giornali cartacei l'avvocato Pugliese - potrebbe persino diventare doppia se le parole del Sostituto Procuratore Gennaro Iannarone si avverassero: per il magistrato è alto il rischio di una fuga del 19enne dato che non risulta avere una stabile dimora, non ha legami lavorativi e il suo permesso di soggiorno deve essere rinnovato. Un quadro che potrebbe spingere l'accusato ad una fuga per evitare il processo e il carcere. Da qui la richiesta negata di una custodia cautelare dietro le sbarre ( a Spoleto). 

Ma queste sono ipotesi, sospetti, timori. Nulla di più. Ma ci sono due famiglie che chiedono giustizia e non vendetta ed è quindi giusto dare voce anche ai loro sentimenti. Il caso non è ancora chiuso. Vedremo come andrà a finire. 

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