INCHIESTA A bordo dei treni regionali dove accade di tutto: polizia e capitreno presi di mira
Sette viaggi da Perugia a Foligno - da Perugia a Terontola raccogliendo testimonianze tra agenti e capitreno, soppesando il senso di insicurezza dei pendolari e filmando anche insulti e zero rispetto
Gli agenti poi ammettono che, anche dopo gli insulti, possono fare poco: "Dobbiamo fare anche gli psicologi, restare sempre calmi, moderare le parole... subito ti accusano di razzismo... quando gli fai notare che il biglietto va pagato da tutti. Non temono le multe... e spesso sono senza documenti. Non è facile la gestione".
Un piccolo caos quotidiano che nuoce anche ai pendolari in regola: a volte per identificare un furbetto o un bullo il treno non riparte finchè tutto è stato risolto. Questo provoca a volte ritardi e lamentele. Insomma per chi ci lavora e per chi prende i treni regionali ogni giorno è una scommessa. Non a caso lo stesso Prefetto, in sede di commissione sull'ordine pubblico, ha chiesto maggiori controlli sia alle stazioni che alle fermate dei bus. Treni regionali che qualcuno vorrebbe far diventare terre di nessuno. Servono più forze dell'ordine, più controlli mirati. Serve una task-force che vada dalla ferroviaria ai carabinieri passando per la Municipale.