Inchiesta sanità, il Ministero scrive alla Regione e manda la commissione d'inchiesta
L'assessore Bartolini: "Commissario, una figura terza che decideremo con Roma"
L'assessore regionale Antonio Bartolini, investito della nuova delega alla Salute dalla presidente Marini, arriva con il direttore Giuseppe Ambrosio di prima mattina. In programma un sopralluogo per constatare lo stato di salute dell'Azienda ospedaliera di Perugia dopo i primi esiti dell'inchiesta della Procura della Repubblica che ha portato il direttore generale Emilio Duca e quello amministrativo Maurizio Valorosi ai domiciliari insieme all'ormai ex segretario del Pd, ed ex sottosegretario all'Intrerno Giampiero Bocci, e all'assessore, poi dimessosi, alla Salute, Luca Barberini.
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"Era importante verificare che l'ospedale fosse ancora, come è. in grado offfrire ai cittadini tutti i servizi che può erogare. E le verifiche hanno dato un esito positivo" conferma l'assessore Bartolini incontrando la stampa. Se dal punto di vista politico, dice ancora, si sente in dovere di chiedere scusa ai cittadini, dall'altro ribadisce la volontà di porsi in una posizione di totale terzietà per valutare quello che è successo e traghettare l'azienda in questo momento di difficoltà.
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La Regione non sarà da sola. Il ministro Grillo, infatti, dopo aver convocato l'unità di crisi, ha scritto alla Regione, mettendo a disposizione "uomini e mezzi" per uscire dal guado. E su quanto emerso dall'inchiesta, "di cui - dice Bartolini - ho notizia per quello che vedo sugli organi di stampa -, è annunciato l'arrio di una task force del Ministero con il quale si concorderà anche il nome del commissario straordinario a cui saranno affidate le redini, al momento tenute dal direttore sanitario per consentire di non bloccare la cittadella sanitaria con i suoi oltre 3mila dipendenti. Molti quelli che in prima persona hanno voluto partecipare all'incontro con la stampa.
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Sullo sfondo rimane la questione più prettamente politica, con la delicata posizione della presidente Catiuscia Marini, anche lei indagata nell'inchiesta sui presunti concorsi accomodati, di cui le opposizioni chiedono le dimissioni e a cui la presidente risponde dicendo di voler andare avanti.
Bisogno di continuità in attesa di chiarire le dinamiche e prendere gli eventuali provvedimenti necessari sottolinea l'asessore Bartolini che è intenzionato ad andare fino in fondo, valutando con il Ministero se le responsabilità che dovessero emergere possano o meno essere tali da procedere con l'annullamento dei concorsi sotto ai riflettori dell'indagine condotta dalla Finanza su delega degli uffici di via FIorenzo di Lorenzo.
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