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Cronaca

Inchiesta sanità, il Riesame rigetta le richieste: Bocci, Duca e Valorosi restano ai domiciliari

L'ex segretario regionale del Pd, l'ex direttore generale dell'azienda ospedaliera di Perugia e il direttore amministrativo restano agli arresti domiciliari

Nuovo capitolo nell'inchiesta sanità in Umbria. Il tribunale del Riesame ha rigettato le richieste dei difensori di Gianpiero Bocci, Emilio Duca e Maurizio Valorosi, gli avvocati Francesco Falcinelli e David Brunelli. L'ex segretario regionale del Pd, l'ex direttore generale dell'azienda ospedaliera di Perugia e Valorosi restano agli arresti domiciliari. 

Le richieste degli avvocati: Scandalo sanità - Bocci, Duca e Valorosi chiedono la libertà al Riesame: venute meno le esigenze cautelari 

VIDEO Inchiesta Sanità, Bocci e Duca chiedono di tornare in libertà

Il tribunale del Riesame, con una nota minima, ha respinto le richieste dei tre agli arresti domiciliari (per i quali i pubblici ministeri avevano chiesto la misura in carcere) all'indomani dell'emergere dell'inchiesta sulla sanità regionale e i presunti concorsi truccati. Per i giudici le spiegazioni fornite dagli indagati e dai loro difensori, gli avvocati Francesco Falcinelli e David Brunelli, in merito al rischio di inquinamento delle prove e della reiterazione del reato, quindi, non sono state ritenute adeguate agli indizi presentati dall'accusa.

Il prossimo passaggio potrebbe essere quello del ricorso per Cassazione contro le misure di privazione della libertà.

Sul fronte dell'indagine, dopo le dichiarazioni di Valentino Valentini, consigliere politico di Catiuscia Marini, e riportate dai quotidiani locali (La Nazione, Il Messaggero e Umbria 24), si aggraverebbe la posizione della presidente della Regione dimissionaria. Secondo quanto riferito ai pubblici ministeri, infatti, le prove dei concorsi sarebbe transitate sul tavolo della presidente e poi consegnate ai candidati favoriti tramite una persona indagata.

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