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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Inchiesta sanità - Il giudice sta male, rinviata l'udienza del processo per i presunti concorsi truccati nella sanità regionale

Si riprende il 22 dicembre con le eccezioni preliminari e le questioni legate alle intercettazioni

Il giudice non può presenziare all’udienza e il processo sui presunti concorsi truccati nella sanità regionale viene rinviato. Non più al 13 dicembre, data già fissata per le questioni preliminari e le eccezioni sulle intercettazioni, ma al 22 dicembre “per gli stessi incombenti”.

Il processo veniva già da un rinvio dopo che il giudice Carla Giangamboni, presidente del primo collegio del Tribunale penale di Perugia era stato ritenuto incompatibile in quanto nel 2017 era giudice per le indagini preliminari e aveva firmato l’autorizzazione alle intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta sui presunti concorsi truccati che ha portato alla caduta della giunta regionale e poi in tribunale l’ex presidente della giunta regionale Catiuscia Marini, l’ex segretario del Pd Gianpiero Bocci, l’ex assessore regionale Luca Barberini e degli altri imputati. L’avvocato Francesco Crisi, che difende Maurizio Valorosi, ex dirigente della sanità e ora licenziato dopo aver patteggiato, aveva sollevato la questione dell’incompatibilità.

Il processo sulle presunte irregolarità dei concorsi all’ospedale, quindi, era stato incardinato di fronte al secondo collegio del Tribunale penale di Perugia, presieduto da Marco Verola, a latere Francesco Loschi e Sonia Grassi. Proprio il presidente quest’oggi non era presente.

Secondo i sostituti procuratori Paolo Abbritti e Mario Formisano, gli indagati in associazione tra loro avrebbero commesso “una serie di delitti contro la pubblica amministrazione, nella specie abuso d’ufficio, rivelazione di segreti d’ufficio, peculato, falso ideologico e materiale” al fine di manipolare i “concorsi pubblici banditi dall’Azienda ospedaliera di Perugia e/o dall’Usl Umbria 1 per garantire la vittoria o il posizionamento ‘utile’ in graduatoria dei candidati preventivamente determinati dagli stessi associati”.

Gli imputati sono difesi da gli avvocati Nicola Pepe, David Brunelli e Chiara Peparello, Alessandro Diddi, Francesco Falcinelli, Francesco Crisi, Riccardo Leonardi, Franco Libori, Maria Mezzasoma, Diego Ruggeri, Fulvio Carlo Maiorca, Marco Beusco, Delfo Berretti, Flavio Grassini, Luca Gentili, Claudio Lombardi, Manlio Morcella, Roberto Spoldi, Massimiliano Sirchi, Nicola Di Mario, Riccardo Leonardi, Nicodemo Gentile, Antonio Cozza, Manuela Prudani, Lorenzo Filippetti, Edoardo Maglio, Roberto Bianchi, Barbara Mischianti, David Zaganelli, Emilio Bagianti, Fernando Mucci, Chiara Casaglia, Vincenzo Bochicchio, Marco Brambatti, Valeria Passeri, Barbara Di Nicola, Giuseppe Montone, Ilario Taddei, Giuseppe Valentino, Bruna Pesci, Giovanni Spina, Paolo Rossi, Vincenzo Perrone e Pasquale Perticaro.

L’inchiesta nata come unica e suddivisa in tre tronconi, due dei quali già in fase dibattimentale, torna quindi a riunirsi almeno per questi ultimi due (il terzo, quello sugli appalti, è ancora in fase di indagine).

Costituzione di parte civile per l’Asl 1, tramite l’avvocato Francesco Maresca, l’Azienda ospedaliera tramite l’avvocato Eugenio Pini, Cittadinanza attiva Umbria con l’avvocato Silvia Barontini, l’Unione nazionale consumatori con l’avvocato Alessandra Bircolotti e la Regione Umbria tramite l’Avvocatura Regionale tramite l'avvocato Annarita Gobbo.

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