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Cronaca

Inchiesta sanità, regali per far vendere farmaci: indagati 3 medici umbri

Operazione del Nas in tutta Italia, con 15 comandi provinciali impegnati in 77 perquisizioni a carico di 67 indagati. In Umbria, finiscono nel mirino tre medici

Regali ai medici per far vendere determinati farmaci. Dalle prime ore di mercoledì mattina circa 300 carabinieri del Nas e dei Comandi Provinciali di 15 Regioni stanno eseguendo 77 perquisizioni a carico di 67 indagati.

L'indagine, portata avanti dal Nas di Bologna e coordinata dalle Procure della Repubblica di Rimini e Busto Arsizio (Va), ha portato alla scoperta di una vasta organizzazione d'informatori scientifici di una nota azienda farmaceutica che, per incrementare le vendite di alcune tipologie di farmaci, dava o prometteva somme di denaro, viaggi all'estero, oggetti di valore e altro a medici di strutture ospedaliere pubbliche e private per oltre mezzo milione di euro.

I comandi Provinciali impegnati nell'operazione (Ancona, Ascoli Piceno, Bari, Brescia, Cagliari, Caserta, Chieti, Ferrara, Firenze, Frosinone, Genova, Lucca, Mantova, Messina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Pescara, Roma, Terni, Torino, Trento, Trieste, Verona e Viterbo).

In Umbria, secondo quanto appurato dai Nas locali, tre medici finiscono nel mirino degli inquirenti: una dottoressa residente in provincia di Terni ma che lavora a Roma ed altri due che operano in due nosocomi della Provincia di Perugia.

Secondo quanto riporta Tmnews, i reati per cui si procede vanno dall'associazione a delinquere, alla corruzione, all'istigazione, alla corruzione, alla truffa in danno del Servizio Sanitario Nazionale, dal falso al comparaggio.

Gli informatori scientifici sollecitavano i medici indagati (specialisti in nefrologia, endocrinologia e pediatria) ad aumentare le prescrizioni di alcuni farmaci, con l'inserimento in terapia di nuovi pazienti, promettendo danaro o altri beni materiali ed  in alcuni casi, i medici non esitavano ad aumentare le somme pretese talché alti dirigenti dell'industria farmaceutica incontravano personalmente i medici.



 

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