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Cervelli in fuga, 1 su 2 vuole tornare in Umbria: ora ci sono incentivi

Progetto per far rientrare gli umbri che lavorano all'estero ad investire sul territorio regionale, il bando è indirizzato ai nuovi progetti di start-up tecnologiche e non

Tornare in patria ed investire per aprirsi una propria impresa, questo il fine del progetto 'Brain back Umbria' un concorso di idee per start-up d'impresa o lavoro autonomo, con la possibilita' di percorsi formativi e di finanziamenti fino a un massimo di 20mila euro. Questa opportunita', offerta dal progetto ''Brain Back Umbria'' ideato dall'Agenzia Umbria Ricerche (''Aur'') e finanziato nell'ambito del Programma operativo regionale Fondo Sociale Europeo 2007-2013 della Regione Umbria, ''ha acceso molto interesse tra i giovani umbri all'estero e ha incontrato la disponibilita' di imprese regionali che vogliono accrescere il loro grado di internazionalizzazione''.

Lo ha sottolineato il presidente di ''Aur'', Claudio Carnieri, introducendo i lavori del convegno ''Nuova emigrazione e social innovation: quali opportunita' per l'Umbria?'', in corso al Salone d'Onore di Palazzo Donini a Perugia e trasmesso in streaming sul sito del progetto (www.brainbackumbria.eu) al fine di promuovere ''un contatto tra l'Umbria e i suoi emigrati''. Un'occasione sia di incontro tra giovani talenti, che per lavoro e studio vivono all'estero e il cui numero negli ultimi dieci anni e' raddoppiato, con un'incidenza di laureati sul numero degli espatri che ha raggiunto il 16 per cento, che di confronto con le istituzioni e le aziende italiane.

Il progetto, realizzato in collaborazione con il Servizio Rapporti internazionali della Regione Umbria, mette in campo una serie di interventi, a partire da una indagine conoscitiva sull'emigrazione umbra sulla base dei dati dell'Aire, l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero, e un questionario denominato ''Keep in touch'', compilabile online sul sito del progetto.

L'indagine non e' ancora conclusa, ma i risultati ''sono gia' molto interessanti''. Sono stati raccolti finora 205 questionari, di cui 184 riferiti a emigrati umbri, quasi la meta' dei quali non iscritti all'Aire. Il criterio di selezione del campione e' stata l'origine umbra per nascita, discendenza o residenza, lo stesso criterio che e' previsto per la partecipazione al ''Concorso di idee imprenditoriali finalizzato a favorire il rientro degli emigrati umbri nel territorio regionale attraverso il supporto allo start-up d'impresa o di lavoro autonomo'' relativo al Progetto stesso, che mette a disposizione strumenti finanziari, percorsi specialistici di formazione, incubatori d'impresa e consulenze.

L'eta' media dei partecipanti all'indagine e' di 35 anni, nel 69% dei casi si tratta di uomini. Circa l'80% degli intervistati e' nato in Italia e di questi il 63 per cento in Umbria. Ben il 67% del campione dichiara di essere stato il primo migrante della famiglia. Per il 37 per cento, il trasferimento all'estero e' avvenuto dopo il 2007; i principali Stati di emigrazione risultano Francia (secondo i dati Aire, vi vive un quinto degli emigrati umbri), Svizzera, Argentina, Germania, Belgio, Brasile e Regno Unito. Il livello di scolarizzazione e' molto alto e nel 70% dei casi il titolo di studio e' stato conseguito in Italia: piu' dell'80% ha o una laurea (prevalgono i laureati in ingegneria, scienze della comunicazione e scienze politiche) o un dottorato/master/specializzazione (in particolar modo in materie economiche o mediche).

All'estero, hanno prevalentemente contratti a tempo indeterminato (42%) e solo il 2% risulta essere disoccupato. Quasi la meta' (il 48%) degli intervistati dichiara che si trasferirebbe o tornerebbe in Umbria e di questi il 56% vorrebbe farlo entro due anni. Un incentivo al rientro potrebbe essere l'apertura sul territorio umbro di un'attivita' imprenditoriale. Il 54% del campione afferma, infatti che, se fossero presenti condizioni favorevoli, rientrerebbe in Umbria per avviare una propria impresa. La maggior parte ha dichiarato di voler mettere le proprie esperienze al servizio di proposte e progetti che consentano di migliorare l'attrattivita' del nostro territorio.

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