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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Umbria divorata dalle fiamme, al Trasimeno i danni maggiori: il resoconto di un'estate di fuoco

Sono stati 463 gli ettari di terreno fin qui divorati dalle fiamme, 273,5 dei quali di superficie boscata: i primi roghi già nel periodo di fine inverno, con il culmine poi raggiunto ad agosto

Sono stati 463 gli ettari di terreno fin qui divorati dalle fiamme (273,5 dei quali di superficie boscata) in un 2021 che ha costretto i vigili del fuoco agli straordinari, con 1.551 incendi domati (92 quelli boschivi) e 6.228 ore complessive di lavoro per le 6.814 unità di personale chiamate in azione. Un'attività preziosa ed efficace, che ha consentito di limitare i danni se si considera che nel 2017 (annata simile a quella attuale in termini di indici di rischio e propagazione) con 95 incendi erano stati percorsi dal fuoco circa 574 ettari di superficie boscata, più del doppio rispetto a quella di quest'anno (in cui gli incendi boschivi sono stati appunto 92).

Un'azione, quella dei vigili del fuoco, che è stata inoltre meno concentrata nel tempo rispetto al passato quando gli incendi avvenivano prioritariamente nei mesi estivi. Il 2021 infatti ha fatto registrare una fase tardo invernale e primaverile estremamente siccitosa, che ha comportato lo sviluppo di numerosi incendi di vegetazione (compresi quelli boschivi) per i quali è stato necessario l’intervento con l’impiego di aeromobili. I primi incendi si sono sviluppati già a partire dai mesi di febbraio e marzo, tendenza che si sta consolidando negli ultimi anni.

FOTO Umbria divorata dalle fiamme: il resoconto di un'estate di fuoco

In questa prima fase i vigili del fuoco hanno garantito gli interventi con il normale dispositivo di soccorso tecnico urgente e con l’attivazione di pattuglie DOS (direttore operazioni di spegnimento), per il necessario coordinamento in alcune situazioni particolari di incendio boschivo che hanno richiesto l’intervento aereo della flotta di Stato. Da evidenziare il verificarsi di eventi che hanno interessato la zona del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, contesto territoriale non usuale fino a qualche anno fa per questa tipologia di fenomeno, ma che ormai sta diventando una costante.

La continua carenza di precipitazioni ha comportato un progressivo innalzarsi dei rischi sia di innesco che di propagazione degli incendi boschivi fino a raggiungere il culmine nel periodo ferragostano. Durante tale periodo, complici le temperature oltre la norma e forti ventilazioni sciroccali, c'è stato bisogno di uno sforzo particolare da parte del dispositivo di soccorso AIB, che è stato potenziato con l’impiego di squadre aggiuntive h 24. In particolare nel comparto territoriale del lago Trasimeno si sono verificati incendi di grave incidenza sia dal punto di vista della superficie boschiva interessa, sia per la tipologia di incendio che ha costituito pericolo per la popolazione, configurandosi come eventi di interfaccia.

Incendi boschivi, una giornata terribile per il Trasimeno: in azione elicotteri e Canadair

A partire dall’inizio del mese di luglio poi si sono verificati i primi eventi di una considerevole entità e dal 10 luglio è stata così attivata una pattuglia DOS in ambito regionale ed è stato potenziata la SOUP (sala operativa unica provinciale) in versione campagna AIB, per coordinare diversi eventi che hanno richiesto l‘impiego della flotta aerea di stato COAU (in totale 27 le richieste e 53 le missioni compiute dalla flotta aerea di stato dei vigili del fuoco, utilizzata quando le forze disponibili sul territorio regionale non riescono a far fronte a eventi di particolare gravità).

A partire dal 20 luglio la Regione Umbria ha poi reso disponibile, a supporto del sistema di risposta operativa AIB, un elicottero dedicato allo spegnimento che è risultato spesso decisivo negli interventi di media entità. Lo stesso velivolo in alcuni incendi di interfaccia è stato supportato sia da velivoli della flotta di stato sia dall’elicottero dei Vigili del fuoco. Dal 24 luglio al 6 settembre il dispositivo regionale AIB è stato infine costituito in forma completa con tre unità di cui un operatore, un qualificato ed un funzionario responsabile impiegati nella SOUP e, nello stesso periodo il servizio DOS è stato garantito, con 3 pattuglie giornaliere dislocate presso le sedi centrali di Perugia e Terni.

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Anche nel corso dell’anno 2021, cosi come nei precedenti due anni, la SOUP è stata costituita presso il Comando Provinciale di Perugia mentre le attività residuali sono state delegate alla Sala Operativa della Direzione Regionale garantendo cosi operatività h 24. La direzione delle operazioni di spegnimento è stata affidata ai DOS dotati di specifica specializzazione adeguatamente supportati da collaboratori, con riserva di affidamento in caso di necessità a DOS dell’Agenzia Forestale Regionale relativamente alle attività di bonifica. 

Dopo lo spegnimento degli incendi si è provveduto a perimetrare, ai fini statistici, le superfici di alcuni eventi, con particolare attenzione a quelli che hanno avuto l’impiego della flotta aerea di Stato. Ogni incendio è stato coordinato dall’inizio, fino alla fase di chiusura, con particolare attenzione alle attività di bonifica ritenute fondamentali per la buona conclusione dell’intervento.

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