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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Sempre più matrimoni religiosi in frantumi: crescono le richieste di annullamento

Nel 2016 le cause di nullità trattate dal Tribunale Ecclesiastico sono state 214, delle quali 104 pendenti dal 31 dicembre 2015. Quelle espletate lo scorso anno sono state compressivamente 121, delle quali 115 chiuse con sentenza affermativa

Nel 2016 le cause di nullità trattate dal Tribunale Ecclesiastico sono state 214, delle quali 104 pendenti dal 31 dicembre 2015. Quelle espletate lo scorso anno sono state compressivamente 121, delle quali 115 chiuse con sentenza affermativa. Le cause pendenti al 31 dicembre 2016 sono 93, undici in meno rispetto all’anno precedente, di cui 9 prossime alla sentenza. Delle 121 espletate nel 2016, la gran parte (103) ha avuto un iter processuale da un minimo di sei mesi ad un massimo di un anno e mezzo. Rispetto agli anni passati, sono cresciute a 110 le cause ( 103 nel 2015) introdotte lo scorso anno. 

Sono questi i dati emersi in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico di Perugia: la relazione del vicario giudiziale del TEIU padre Cristoforo Pawlik, non ha fornito solo “numeri” ma ha ribadito che “purtroppo ancora circolano notizie menzognere riguardo ai costi delle cause per ottenere le dichiarazione di nullità matrimoniale, per questo tante persone sono scoraggiate e hanno difficoltà e diffidenza ad accostarsi al Tribunale Ecclesiastico”.

Inoltre, padre Pawlik ha rilevato che “oltre alla breve durata del processo di nullità è raggiunta anche una rapida stesura della sentenza a conferma che si è tenuto a dare risposte puntuali alle domande”. Il vicario giudiziale ha anche evidenziato che «dobbiamo ancora migliorare i tempi delle perizie per evitare un protrarsi delle cause oltre i tempi canonici”.

Apprezzamenti per l’operato del TEIU, testimoniato anche dalla breve durata dei processi (fermo restando che l’Umbria è una regione di appena 900mila abitanti), sono stati espressi da mons. Llobell a margine della sua prolusione nell’evidenziare il rispetto dei tempi canonici, l’oculato lavoro valutativo delle perizie e la disponibilità a venire incontro alle numerose richieste e di consulenze e patrocinio, da quanto lo stesso docente della Pontificia università Santa Croce ha appreso nell’ascoltare la relazione del vicario giudiziale.

Mons. Llobell, ha evidenziato una delle questioni più rilevanti e comuni dell’appello nelle cause di nullità del matrimonio a seguito della nuova procedura approvata da papa Francesco. “La nuova legge permette la celebrazione di nuove nozze – ha sottolineato – quando la prima sentenza è a favore della nullità del matrimonio, ma non toglie la possibilità di impugnare questa sentenza che ha dichiarato la nullità. Basta quella sentenza a concludere la procedura se non è appellata, ma in caso contrario l’appello ha un effetto sospensivo che impedisce la celebrazione del matrimonio finché non ci sarà la ratifica, e allora ci sarà la doppia sentenza conforme a favore della nullità che permette di celebrare il nuovo matrimonio, ma se sarà negativa si potrà appellare al Tribunale di terza istanza in modo tale che questo Tribunale possa dare la doppia conforme con la prima, a favore della nullità, o la doppia conforme con la seconda, contro la nullità”.

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