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Cronaca

Anno giudiziario, troppi posti scoperti nei ruoli chiave e arretrato che non diminuisce

Passi in avanti nel settore civile con le nuove leve dell'Ufficio del processo, ma in altri settori permangono i problemi storici del distretto giudiziario dell'Umbria

Anno giudiziario dell’Umbria ufficialmente aperto, anche se i problemi principali permangono.

Il presidente Mario Vincenzo D'Aprile ha punto molto sugli obiettivi del Pnrr, affermando che sono alla portata dell’ufficio, anche se l’arretrato, dovuto alle scoperture amministrative e nel ruolo dei magistrati, continuano a pesare.

La situazione va migliorando grazie all’applicazione di tanti giovani all’Ufficio del processo, anche se il fatto che si tratti di personale a tempo determinato (tantissimi giovani avvocati hanno lasciato la toga per aderire a questa opportunità) e l’aspettativa per il futuro non gioca a favore. Ulteriori rinforzi, però, sono già stati assegnati dal ministero al distretto giudiziario umbro.

Alcune scoperture, per il presidente D’Aprile, pesano sul funzionamento del Tribunale della Sorveglianza e su quello per i Minorenni. L’applicazione di un magistrato alla Procura di Terni va a coprire una falla, ma una direzione stabile e duratura è auspicabile per il corretto funzionamento dell’ufficio.

La Procura generale, ad esempio, non ha usufruito di personale dell’ufficio del processo.

In ordine alla durata dei processi, la Procura Generale effettua un costante monitoraggio degli esiti delle udienze, con particolare attenzione alla percentuale di definizione delle stesse, al numero di rinvii del dibattimento, oltre che all’esito della pronuncia.

Nel giudizio di appello il tasso di ribaltamento con esito assolutorio delle decisioni di condanna di primo grado è contenuto in una dimensione fisiologica mentre numerose sono le riforme che incidono, in ribasso, sulla quantificazione della pena, precedentemente inflitta.

Decisamente limitati si presentano i casi di condanna in appello, a seguito di impugnazione da parte dell’accusa avverso sentenza assolutoria, anche per il numero molto contenuto di impugnazioni dell’autorità requirente.

Il procuratore generale Sergio Sottani ha ribadito che il conteggio dei reati è in linea con gli ani passati. Semmai preoccupa l’aumento degli omicidi colposi, soprattutto nel settore del lavoro e per incidenti stradali, ai quali si collega l’aumento delle contestazioni per guida in stato di ebbrezza.

Preoccupa nel settore dei reati ambientali l’alto numero di procedimenti prescritti.

Sul fronte dei reati di genere la sottoscrizione di protocolli ed eventi di formazione, testimoniano la convinta adesione della Procura alla prevenzione.

Per quanto riguarda la malavita, siamo alieni dall’infiltrazione diretta, ma è ormai accertata la presenza di personaggi che riciclano denaro per conto delle associazioni criminali. Lo dimostrano i dati prefettizi con l’esclusione di ditte dagli appalti, suffragati dai dati delle procure. I settori da tenere d’occhio sono l’edilizia e l’alberghiero. Mentre i reati che fungono da campanello d’allarme sono l’evasione fiscale, gli appalti pubblici e la corruzione.

Un pensiero del procuratore Sottani alle intercettazioni: “Se ci sono stati abusi, questi non possono inficiare la validità dello strumento”.

Preoccupato il procuratore di fronte a un allarme sociale: “Nel distretto ci sono stati 4 suicidi e 58 tentativi, frutto di situazioni personali e ambientali difficili che chiedono un intervento”.

Per Sottani sono “in costante aumento i reati commessi da minori, sintomo evidente di una difficoltà generazionale. Malessere frutto anche delle scarse prospettive di mobilità sociale ascensionale per i giovani del territorio. Al contagioso violento ribellismo adolescenziale, non può rispondersi con la sola repressione penale”.

I dati

Tribunale di Perugia

Settore civile Il settore civile ordinario ha definito un numero di procedimenti superiore ai sopravvenuti. In particolare, nell’ambito del contenzioso ordinario, nel periodo in esame, a fronte di n. 1689 sopravvenienze, sono stati definiti n. 2.242 procedimenti; pertanto, la pendenza iniziale, pari a n. 6.347 procedimenti, è stata ridotta a n. 5.794 unità, in percentuale pari all’8,7%. Anche nell’ambito della volontaria giurisdizione, delle esecuzioni immobiliari e mobiliari, delle procedure concorsuali, si registra un’apprezzabile riduzione delle pendenze. Settore penale Nell’ambito del dibattimento monocratico si è registrato un incremento delle definizioni, tanto da determinare una variazione della pendenza, rispetto al 30.06.2021, di oltre 1.100 unità, in percentuale di circa il 16%.

Ancor più positivo appare il risultato dell’Ufficio GIP/GUP, ove la pendenza nel registro noti, a fine periodo, è pari a n. 3.199, unità con una netta diminuzione, di circa il 21%, rispetto alla pendenza registrata nel luglio 2021 (n. 4.045 procedimenti).

Meno favorevole è la situazione nel settore del dibattimento collegiale, ove, nonostante un aumento dei procedimenti esauriti (da 128 unità a 162), il numero delle sopravvenienze (aumentato da 119 a 176 unità) e il livello qualitativo di esse (per numero di imputati e parti civili, pluralità e gravità delle imputazioni) ha determinato un lieve aumento delle pendenze, da n. 479 a n. 493.

Tribunale di Spoleto

Settore civile La produttività complessiva del settore civile registra valori molto positivi, con pendenze finali (n. 5.248) sensibilmente inferiori a quelle iniziali (n. 6.474), in percentuale di circa il 19%.

Si rileva anche un decremento della durata media dei processi, essendosi mantenuta inalterata, nell’ultimo anno, la tendenza alla riduzione della percentuale delle pendenze ultraquinquennali. Settore penale

La situazione è particolarmente critica nell’ambito del dibattimento monocratico, ove la pendenza complessiva è molto consistente, sia pure in lieve riduzione rispetto al periodo precedente (da n. 3.701 a n. 3.545).

Il dibattimento collegiale, anche se connotato da numeri di gran lunga più ridotti, registra un apprezzabile aumento della pendenza (dai n. 122 iniziali ai 161 finali), in percentuale di circa il 32%.

Le cause di siffatte criticità sono da imputare sia all’elevato numero di sopravvenienze, rapportato alle risorse umane disponibili, sia all’avvicendarsi dei magistrati e alle conseguenti, ripetute vacanze di organico.

Nell’Ufficio GIP/GUP, l’aumento delle pendenze riguarda procedimenti a carattere non urgente, principalmente fascicoli pervenuti dalla Procura della Repubblica con richiesta di archiviazione (noti e ignoti) o di decreto penale di condanna.

Tribunale di Terni

Settore civile

I risultati conseguiti dal settore civile sono stati tutti positivi, sia in termini di riduzione complessiva delle pendenze finali (ridotte da n. 5.592 a n. 4.749, in misura percentuale di circa il 15%), sia in termini di smaltimento dei procedimenti di più antica iscrizione.

In particolare, quanto alle cause ultratriennali, considerando i soli procedimenti rilevanti ai fini del PNRR, si rileva, nel contenzioso civile/lavoro/famiglia, un abbattimento dell’incidenza percentuale di tali cause, sul totale complessivo, dal 16,6% dell’anno precedente (pendenti rilevanti ai fini del PNRR all’1.7.2021 n. 3.262 di cui ultratriennali n. 543) al 14,8% dell’attualità (pendenti rilevanti ai fini del PNRR al 30.6.2022 n. 2.873, di cui ultratriennali n. 426).

Parimenti positivi sono i risultati conseguiti in termini di riduzione del numero delle pendenze e dell’arretrato (rispettivamente, iscrizioni da oltre tre e sei anni), nei settori delle esecuzioni (mobiliari e immobiliari) e fallimentare; in sostanziale equilibrio risulta la materia della volontaria giurisdizione non contenziosa. Settore penale Nell’ambito del dibattimento, si registrano risultati positivi, con un’apprezzabile riduzione della pendenza nel monocratico (circa il 9%) ed una buona produttività complessiva, mentre non desta preoccupazione il minimo aumento dei processi collegiali.

Le pendenze ultratriennali sono presenti in numero contenuto

Anche nell’Ufficio GIP/GUP, si registrano risultati positivi, con una notevole riduzione delle pendenze, in particolare di quelle a carico di imputati noti (da n. 839 a n. 641).

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