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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Mi hai tamponato", "ti sei spostato senza mettere la freccia": l'incidente sulla E45 finisce davanti al giudice

Versioni testimoniali discordanti e rilievi stradali poco chiari. Il giudice di pace assolve l'imputato, ora tocca all'appello

Il tamponamento è stato causato dall’eccessiva velocità o dall’improvviso cambio di corsia dell’auto che precedeva? Un caso che neanche i testimoni hanno saputo sciogliere.

Un uomo, difeso dall’avvocato David Zaganelli, è stato accusato di lesioni personali colpose perché mentre percorreva la E45 alla guida della sua auto, all’altezza di Ponte San Giovanni, avrebbe colpito un’auto davanti a lui, cagionando al medesimo, a causa dell’urto, lesioni personali consistiti nel classico colpo di frusta.

Già dalla lettura del capo d’imputazione non si comprende chi abbia effettuato il “repentino cambio di corsia, da quella di sorpasso a quella di marcia, entrando in collisione”.

Per la Procura sarebbe colpa dell’imputato, che proveniva da dietro, e che “per negligenza, imprudenza, imperizia e con violazione dei limiti di velocità e per non essere stato in grado di conservare il controllo del veicolo e compiere in sicurezza le manovre richieste dalla circolazione” avrebbe colpito l’auto che stava davanti.

Secondo il passeggero dell’auto tamponata, le vetture procedevano sulla stessa corsia e il tamponamento sarebbe avvenuto per la velocità eccessiva dell’imputato, in un momento in cui le condizioni del traffico erano di forte intensità veicolare.

Dai rilievi stradali, però, l’auto che precedeva sarebbe stata colpita sul lato posteriore destro, mentre quella che seguiva, avrebbe riportato danni sul lato anteriore sinistro. Quindi quest’ultima vettura era sull’interno della corsia e quella tamponata sull’esterno, come se avesse cambiato corsia.

Il caso è finito davanti al giudice di pace ed è lì che è spuntato un testimone, il quale ha affermato che è stata l’auto che precedeva a cambiare corsia senza segnalare lo spostamento, venendo colpita.

Il giudice di pace, viste le versioni dei testi “decisamente contraddittorie” che mal si conciliano “con la versione dei fatti come descritta nel capo di imputazione” e mancando “univocità nelle testimonianze”, ha assolto l’imputato.

L’altro automobilista si era costituito parte civile tramite l’avvocato Carlo Bizzarri. Il caso è stato portato all’attenzione del giudice del Tribunale penale di Perugia in funzione di appello.

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