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Cronaca

Presunti terroristi chiedono il dissequestro di telefoni e cellulari, il giudice: "No, potrebbero contenere prove importanti"

I cinque presunti terroristi inneggiavano alla guerra santa sul web e protestavano contro i regimi islamici filo occidentali

I cinque presunti terroristi che inneggiavano alla guerra santa su Facebook e altri social, facendo proselitismo, indagati dalla Procura di Perugia, hano chiesto il dissequestro di computer e cellulari sequestrati dalle forze dell’ordine.

L’indagine è scattata quandole forze dell'ordine si sono imbattutea in alcune pagine social in cui venivano condivisi video dell’Isis e di protesta contro alcuni regimi musulmani, ma considerati troppo “morbidi” nei confronti dei cristiani e dell’Occidente. In particolare hanno destato allarme dei video contro il re del Marocco, in particolare contro la recente visita del Papa.

Gli investigatori hanno subito individuato cinque persone, straniere e residenti a Perugia, ritenute i diffusori del materiale online e sono scattate le perquisizioni e i sequestri di personale computer e telefonini da sottoporre a perizia per valutare provenienza e possesso del materiale terroristico.

Adesso gli indagati hanno chiesto di poter tornare in possesso di computer e cellulari, ma i giudici del Riesame hanno detto di no, almeno finché non saranno depositate i risultati delle perizie effettuate sulle apparecchiature elettroniche. Dall'esame della strumentazione elettronica, inoltre, potrebbero emergere complicità e affiliazioni.

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