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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Pietralunga

Guerra Russia-Ucraina, due perugini rifugiati da 48 ore in albergo. Erano a Kiev per adottare bambini. "Ambasciata non risponde al telefono"

La disperata testimonianza a Perugiatoday.it di Franco Larocca che è in contatto con la sorella e il cognato

"Mia sorella e mio cognato si trovano chiusi in un albergo di Kiev e da li non possono muoversi per via dell'avanzata dell'esercito sulla capitale. Non riescono a mettersi in contatto con l'ambasciata per sapere cosa fare e come soprattutto lasciare il Paese": lo ha confermato a Perugiatoday.it Franco Larocca che sta a fatica tenendo i rapporti con i famigliari in Ucraina e cercare dall'italia una via di fuga per i propri cari. "Marco e Ida da 24 ore stanno aspettando di essere presi dal personale dell'Ambasciata per essere messi in sicurezza. In teoria sono  vicini alla sede dell'Ambasciata - circa 2 chilometri -  ma da quanto abbiamo saputo la nostra delegazione sarebbe stata spostata altrove e ridimensionata anche se resta operativa in teoria. Nessuno dei numeri ufficiali sono risultati attivi. Sono in questo albergo e sentono bombe e vdono colonne di fumo salire nella prima periferia di Kiev e sono terrorizzati, come noi da casa che non sappiamo com fare".

Marco e Ida avevano raggiunto tre giorni fa Kiev per una importante udienza finalizzata all'adozione di due bambini dopo un lungo percorso di anni e di una burocrazia infinita. Erano stati rassicurati sul viaggio, nonostante i venti di guerra, ma alla fine la situazione è precipitata. L'udienza non è stata mai fatta, i bambini non si trovano con loro e comunque non potranno partire insieme a loro. Un dramma nel dramma per questa famiglia perugina che sognava finalmente di ampliare il proprio nucleo. "Sono riuscito a mettermi in contatto con il Console - ha spiegato Franco Larocca - e ha preso in carico la situazione promettendo di andarli a prendere appena possibile in questo albergo dove sono rifugiati. Siamo disperati e abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti, anche della nostra Regione per fare pressioni sulla Farnesina".

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